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Meteorologia spaziale
al via i lavori

foto gazzetta del sud

Inizia i lavori il Gruppo Nazionale di Meteorologia Spaziale che si costituito Il 31 Ottobre 2014  e di cui è presidente  il prof. Vincenzo Carbone del dipartimento di Fisica dell'Università della Calabria.  In (Space Weather Italian Community, SWICO), sono coinvolti  - si legge in una nota- " docenti, ricercatori e tecnologi delle Università e degli Enti di Ricerca e rappresentanti di industrie italiane." "Obiettivo primario del gruppo è la valorizzazione delle competenze italiane nel campo dello Space Weather, disciplina che, a partire dallo studio della fisica di base del sistema Sole-Terra, si occupa di studiare e prevedere le perturbazioni spaziali originate dal Sole ed i loro effetti sui sistemi tecnologici nello spazio ed a terra e sugli organismi viventi, trasferendo quindi le conoscenze scientifiche di base ad un ambito più propriamente tecnologico e sociale di pubblica utilità. Tempeste spaziali di forte intensità possono infatti mettere a rischio le attività spaziali ed i voli aerei in rotte polari, perturbare le comunicazioni radio, rendere imprecisa la localizzazione mediante i GPS e provocare interruzioni dell’energia elettrica: una complessa varietà di fenomeni determinata dalle condizioni meteorologiche dello spazio (space weather)" "Attualmente tutte le grandi organizzazioni scientifiche internazionali - si fa sapere infine-  come ad esempio il COSPAR (Committee on Space Research) e la WMO (World Meteorological Organisation), e le agenzie spaziali come NASA (USA), ESA (EU), CNSA (PRC), JAXA (JP), DLR (D), e quella italiana (ASI) considerano lo studio e l’osservazione dello space weather un aspetto chiave per le attività spaziali e per le possibili ricadute sulla società, contribuendo a programmi internazionali di Space Situational Awareness (consapevolezza della situazione dello spazio)." "In tale contesto il Gruppo Nazionale italiano metterà a disposizione le proprie competenze - conclude la nota- di concerto con le istituzioni di appartenenza e con le realtà industriali, sfruttando, anche le strumentazioni osservative già operanti in Italia."

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