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'Silenzi di porpora'
thriller di Romano

Un thriller mozzafiato, una serie di delitti legati da un misterioso velo di porpora messi in scena con cruda efferatezza. “Silenzi di porpora” (Falco Editore) è un romanzo avvincente, scritto dal maggiore dei R.I.S. di Messina Carlo Romano, all’esordio letterario. Il thriller racconta le indagini effettuate dal neocapitano del R.I.S. – Reparto Investigazioni Scientifiche – di Messina, Giovanni Raimondi, per stanare un serial killer definito il “mostro dei mosaici umani”. Raimondi viene messo alla prova di fronte a un macabro rebus: all'interno di musei delle più grandi città siciliane vengono ritrovati, ogni volta, due cadaveri (un uomo e una donna) fatti a pezzi e ricomposti in un terrificante mosaico. Inizia per Raimondi e i suoi abili collaboratori una corsa contro il tempo per fermare l'assassino (o l'assassina?), tra sopralluoghi, complesse analisi e ricerche, che condurranno l’ufficiale e la sua squadra a un’agghiacciante verità. Esperto dell’analisi della morfologia delle tracce di sangue sulla scena del crimine, avendo seguito apposito corso diretto dal prof. Herbert Leon MacDonell – Università di Corning NY, il Maggiore Carlo Romano ha condotto indagini, in questi anni, sui più gravi ed efferati delitti, su incarico di gran parte delle Procure della Repubblica dell’Italia centro-meridionale. In particolare, si è occupato, in qualità di perito del giudice, del noto caso di presunte molestie sessuali su minori della scuola materna “Olga Rovere” di Rignano Flaminio. E’ stato impegnato, in qualità di consulente del procuratore della Repubblica di Castrovillari, in delicati accertamenti relativi al noto caso di presunto suicidio del calciatore del Cosenza Denis Bergamini, avvenuto nel novembre del 1989. Perito del giudice, ha recentemente svolto attività tecniche assai complesse inerenti all’omicidio della giovane Roberta Lanzino, avvenuto nel luglio del 1988. Tra i più recenti noti casi risolti si ricordano l’omicidio di un insegnante in pensione, avvenuto a Montallegro (AG), in cui l’assassino è stato individuato grazie a una traccia di sudore lasciata su un frammento di “Scottex” in cucina; l’omicidio accaduto a Lipari la notte di Natale 2011, risolto grazie al rinvenimento di microtracce di sangue dell’assassino nel bagno della casa della vittima; l’omicidio di un’anziana donna a Santa Caterina di Villarmosa (CL), risolto grazie al rinvenimento di tracce da contatto dell’assassino sull’arma del delitto rappresentata da un bastone. Diversi sono stati inoltre i casi di omicidio risolti grazie alla tecnica della B.P.A. Tra questi, l’omicidio di una donna, colpita alla testa con un oggetto contundente e successivamente sgozzata dal genero,  inchiodato da alcuni schizzi di sangue presenti sui suoi indumenti.. Assicura che ciò che accade quotidianamente nei territori di sua competenza (Sicilia e Calabria) è a volte assai più crudo ed efferato di quanto ha scritto.

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