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A rischio chiusura
centri socio sanitari

700  strutture socio sanitarie ed assistenziali  nella nostra regione chiuderanno i battenti entro giugno se il governo regionale non dovesse intervenire  e sanare una situazione che il coordinamento delle associazioni definisce insostenibile.Quindicimila persone, rischiano di rimanere senza assistenza in Calabria, diecimila operatori,  temono di perdere il posto di lavoro. Tante le criticità : l'assenza di programmazione tesa a migliorare la qualità dei servizi per mancata adozione del Nuovo Piano Regionale- scrivono le ssociaizoni Uneba, Aiop, Anaste, Aris, Agidae, Confapi, Confcooperative-Federsolidarietà, Coordinamento dei servizi per minori e Legacoopsociali- l'attuazione dei Piani di zona, il riordino della rete territoriale socio – sanitaria. Problemi a cui si aggiunge la riduzione tramite il collegato alla manovra finanziaria a fine aprile, dei fondi per l'acquisto delle prestazioni, vera tegola, che porterà allo stop delle attività." Gli operatori delle strutture, nonostante le difficoltà, con grande senso di responsabilità verso gli assistiti, persone e non numeri, uomini , donne e bambini da tutelare,sono andati avanti continuando ad erogare le prestazioni, ma questa volta  protestano e fanno sapere a quelle istituzioni che sentono lontane ed indifferenti che, se le risposte non dovessero arrivare, a fine maggio scenderanno in piazza. 

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