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P.A: pasticciona
costa 1 mln al giorno

Pubblica amministrazione pasticciona. Tanto chiara quanto impietosa l’ultima ricerca-analisi dell’Istituto di ricerca presieduto da Raffaele Rio, Demoskopika. Dal 2010 ad oggi, Stato e amministrazioni locali hanno sostenuto pagamenti per ben 2,2 miliardi di euro in esecuzione di sentenze relative a cause amministrative o civili che li hanno visti coinvolti e, successivamente perdenti. Un costo rilevante che nel 2014 ha subìto un incremento del 29% rispetto al 2013 e che soltanto nei primi otto mesi del 2015 ha generato un esborso da contenzioso verso il personale dipendente, i fornitori e i cittadini da parte di Stato, Regioni, Province e Comuni pari a ben 146 milioni di euro. Cinque le regioni con le amministrazioni locali più “pasticcione” e, dunque, più onerose nei pagamenti effettuati per cause esecutive. In testa la Sicilia con un esborso medio per ente locale pari a 441.941 euro e pagamenti sostenuti in valore assoluto per 176,7 milioni di euro. Seguono la Basilicata con un pagamento medio di 402.692 euro (54 milioni di euro), la Sardegna con un pagamento medio di 348.193 euro (134,4 milioni di euro), la Puglia con un pagamento medio di 347.318 euro (92 milioni di euro). In coda, comunque con distanze rilevanti rispetto al dato medio italiano, si posizionano la Campania con un esborso medio per ente locale pari a 310.414 euro (172,6 milioni di euro) e il Lazio con un costo medio sostenuto di 199.934 euro (76,7 milioni di euro). Equilibriste Calabria e Toscana che presentano, comunque, costi sostenuti a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili al di sopra dell’andamento medio: ben 147.036 euro di esborso medio per gli enti locali calabresi osservati pari a oltre 61 milioni di pagamenti effettuati; 132.090 euro in media per il sistema delle amministrazioni locali toscane a fronte di una spesa complessiva di 38,3 milioni di euro. Una collocazione borderline non trascurabile se si pensa, ad esempio, che la Calabria con le sue 415 amministrazioni locali tra Regione, Province e Comuni ha registrato esborsi maggiori per sentenze esecutive pari a oltre 20 milioni di euro della Lombardia con 1.543 enti locali e addirittura di 45 milioni di euro rispetto alle 1.215 amministrazioni locali del Piemonte. Ben otto, infine, i territori istituzionali “pignoli”, cioè meno costosi negli esborsi da contenzioso con in vetta, su tutti, gli enti locali operanti in Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia. L’istantanea scattata da Demoskopika nella nota scientifica “Pasticcione, equilibriste, pignole: le regioni italiane alla prova dell’esborso da contenzioso” ha analizzato il periodo che va dal 2010 al mese di agosto del 2015. Le cause perse per inefficienze  ci costano oltre un milione di euro al giorno. La spesa sostenuta dall’amministrazione pubblica è stata ottenuta sommando la categoria degli esborsi da contenzioso rilevabili dalla banca dati del Siope dal 2010 all’agosto del 2015.  In particolare, i costi sostenuti dallo Stato ammontano a 1.149 milioni di euro pari al 52,5% del costo complessivo:  ben 719 milioni di euro per l’esborso da contenzioso verso cittadini, ossia di pagamenti sostenuti dallo Stato centrale a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili in cui l'Amministrazione è coinvolta nel ruolo di fornitore di servizi sia come amministratore pubblico sia in quanto parte di un rapporto di tipo privatistico; poco più di 179 milioni di euro, inoltre, per l’esborso da contenzioso verso personale dipendente. In questo caso si tratta, nello specifico, di pagamenti sostenuti dall'Amministrazione a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili in relazione alla sua posizione di datore di lavoro. Altri 133 milioni di euro sono stati generati, dal 2010 ad oggi, da esborso da contenzioso verso fornitori; pagamenti, in questo caso, sostenuti dall'Amministrazione a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili in cui è l'Amministrazione coinvolta con i propri fornitori. Infine, poco meno di 118 milioni di euro da oneri derivanti da rapporti con terzi. quali ad esempio pagamenti di commissioni bancarie, interessi bancari per l'impiego di fondi anche in temporanea assenza di copertura, nonché forme di penali previste contrattualmente. Per quanto riguarda i pagamenti delle amministrazioni locali, dai dati emerge che 8.177 enti locali tra Regioni, Province e Comuni hanno generato una spesa complessiva pari a 1.039 milioni di euro: 538 milioni di euro a seguito di sentenze esecutive di cause amministrative o civili  che hanno visto soccombere le amministrazioni comunali (24,6%), ben 389 milioni di euro per le Regioni (17,8%) e, infine, poco meno di 112 milioni di euro per le Province (5,1%).

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