. Alla manifestazione organizzata dalla triplice contro la legge di stabilità erano presenti i vertici del sindacato calabrese. Tre le questioni specifiche contenute nella manovra che sono state sollevate dal sindacato e fatte proprie dai cittadini: il taglio da trenta milioni alla forestazione, la mancanza delle risorse per il 2016 necessarie alla contrattualizzazione dei cinquemila Lsu e Lpu calabresi, 2700 solo in provincia di Cosenza, l'assenza di un piano di ricollocazione produttiva dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali. Più in generale, Cgil, Cisl e Uil denunciano l'abbandono del Sud e della Calabria che sono letteralmente spariti dall'agenda del Governo. "Giudichiamo positivamente lo spiraglio che è stato aperto da Governo e Regione – commentano Umberto Calabrone, segretario generale della Cgil di Cosenza, e Adriano Savaia, segretario generale Flai Cgil Cosenza - il sindacato però non è intenzionato ad abbassare la guardia se non verranno corrette le iniquità contenute nella legge di stabilità. Siamo pronti a nuove mobilitazioni, anche a Roma se sarà necessario".
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