Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Teschio trovato in mare, disposto l’esame del dna

Teschio trovato in mare, disposto l’esame del dna

Il mistero continua. Nessuna novità sui resti umani “pescati” dal Motopeschereccio “Nicola Andrea” di Trebisacce (Cosenza). Bisognerà effettuare l'esame del Dna per sapere di chi è quel teschio finito nelle reti dei pescatori. Gli indizi portano a Nunzio Santorsola, l'agricoltore 38enne di Bernalda, centro della confinante Basilicata, con la passione per la pesca,scomparso nel pomeriggio del 10 Ottobre scorso al largo di Rocca Imperiale. La sua barca era stata ritrovata, qualche giorno dopo dalla scomparsa, dall’amico Gaetano Loscalzo a circa 12 miglia dalla costa rocchese, non molto lontano dal luogo in cui è stata fatta la macabra scoperta. L'equipaggio "Nicola Andrea" dei fratelli Guttieri, appartenente al Compartimento di Corigliano Calabro, in mare per una battuta di pesca, ha notato, nella rete, un “oggetto”, di forma quasi rotonda. Loro, che sono “lupi di mare” e che da generazione, sulle orme dell'amato padre “Pepell”, fanno questo lavoro e conoscono, come le loro tasche, la costa, hanno intuito subito che si trattasse di qualcosa di strano. Il comandante Nicola, unitamente al fratello Andrea e al giovane mozzo Raoul Bentivenga,19enne, anch’esso residente nella ridente cittadina della Bandiera Blu, ha subito verificato cosa ci fosse in quella busta che le reti si sono portate con sè. Si sono trovati di fronte la testa di un cadavere umano, "imbrigliato" in un sacco di plastica. Non hanno perso tempo a chiamare la Guardia Costiera che li ha subito invitati a raggiungere il porto di Corigliano per attraccare ad una delle banchine. Sarà, come detto, l'esame del Dna, che sicuramente disporrà il capo della Procura della Città del Pollino, Eugenio Facciolla, anche perchè non si potrà fare altro, a stabilire con esattezza l'identità dell'uomo. Le indagini sono in corso. (roc.gent.)

Caricamento commenti

Commenta la notizia