Blitz antimafia dei carabinieri nella Sibaritide. I militari dell'Arma hanno eseguito misure cautelari emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta dei pubblici ministeri della Dda diretti da Salvatore Curcio. Tra le persone coinvolte nell'indagine figurano Nicola Abbruzzese detto "Semiasse" personaggio di rilievo dell'omonimo clan di Cassano, la moglie, Finizia Pepe, Pasquale Forastefano dell'omonima consorteria sibarita, Marco Abbruzzese, tutti finiti in carcere, e Francesco Faillace per il quale il gip ha deciso il divieto di dimora in Calabria. Le accuse contestate a diverso titolo sono l'associazione mafiosa e l'estorsione.
L'operazione nel dettaglio
L'operazione è scattata all'alba in provincia di Cosenza, a Cuneo e Parma su un’ordinanza cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Cinque gli indagati, quattro dei quali destinatari di custodia in carcere e uno del divieto di dimora in Calabria. Il provvedimento scaturisce, appunto, da un'attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza. Tutto è nato dalle denunce presentate da due imprenditori in seguito a tentate estorsioni e dalle rivelazioni di un collaboratore di giustizia.
Colpite due cosche
Ricostruita l’operatività delle cosche di ‘ndrangheta “ABBRUZZESE” e “FORASTEFANO”, attive a Cassano all’Ionio e comuni limitrofi. Attività estorsive finalizzate a reperire i fondi necessari a garantire il sostentamento dei sodali, con particolare riferimento a quelli detenuti e alle relative famiglie. Il reato di associazione mafiosa è contestato a quello che gli investigatori ritengono essere il reggente della cosca, Marco Abbruzzese, di 44 anni, e alla convivente di un elemento di spicco della consorteria ritenuta coadiutrice nella gestione della contabilità e intermediaria nelle comunicazioni tra gli associati.
Caricamento commenti
Commenta la notizia