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Il Cosenza può sorridere. I numeri fanno sperare

Due punti in più sull’andata dello scorso anno

I tre punti aggiunti contro la Reggiana hanno permesso al Cosenza di superare il bottino conquistato un anno fa alla fine del girone d’andata, in coincidenza con la chiusura dell’anno solare. Rispetto ad allora, i silani hanno già accumulato due lunghezze in più. In quel caso, infatti, si sono presentati al giro di boa con la miseria di 17 punti. Adesso, Tommaso D’Orazio e soci hanno ancora sei partite a disposizione per migliorare il saldo e rendere quanto più confortevole possibile il “cuscinetto” creato fin qui sulla zona calda. In questo momento, i Lupi hanno un margine di sette spanne sull’ultima delle pericolanti, il Lecco, riemerso fino al quintultimo posto dopo un avvio stentato. Malgrado un “parapetto” che i silani non hanno mai avuto da quando sono tornati in serie B, a margine dell’intitolazione dell’antistadio a Gianni Di Marzio (approfondimento in cronaca). il presidente Eugenio Guarascio non ha inteso fare proclami, sostenendo che l’obiettivo più ambito rimane quello della «salvezza».
L’inizio di campionato è incoraggiante e la rosa più completa ed attrezzata rispetto al recente passato. Pertanto, il Cosenza dovrà farsi trovare pronto a riconoscere obiettivi più ambiziosi. Sebbene dalla società ancora nessuno sia disposto a parlarne apertamente, la possibilità di raggiungere i playoff stuzzica l’ambiente. L’ottavo posto dopo un terzo di campionato è un appiglio abbastanza solido da cui muovere le proprie argomentazioni. Ed ieri, durante l’evento che ha coinvolto la famiglia Di Marzio, si è registrato un momento di forte valenza simbolica: una stretta di mano e l’abbraccio tra l’imprenditore di Parenti e Paolo Fabiano Pagliuso: passato e presente del Cosenza nelle ultime due ere trascorse in cadetteria. Chissà che non sia anche di buon auspicio per coltivare il sogno della promozione in serie A – rievocato pure da Gianluca Di Marzio nella sua due giorni cosentina –, accarezzato in modo tangibile per l’ultima volta proprio con Pagliuso nel 2001. In passato, Guarascio ne ha parlato in circostanze molto meno favorevoli. Finanche con la squadra adagiata sul fondo della graduatoria. Probabilmente, un po’ anche perché memore di quelle uscite a vuoto, ora preferisce rimanere abbottonato.
Maturità. Una buona dose della chiusura in via degli Stadi, poi, è dovuta alla volontà di tracciare una prima linea soltanto alla fine del girone d’andata. Il prossimo ciclo di partite darà risposte importanti. Il Cosenza è chiamato a compiere quella definitiva prova di maturità mancata dopo la vittoria di inizio ottobre contro il Lecco. Alla ripresa, i rossoblù saranno chiamati in causa da cinque formazioni occupanti le prime dieci posizioni. I silani affronteranno Catanzaro (sesto), Cittadella (nono), Parma (primo), Bari (decimo) e Como (settimo). Una serie di gare dall’alto coefficiente di difficoltà, tra le quali è piazzata pure la sfida interna contro la Ternana (19°), dopo l’atteso derby con i giallorossi. Il responso è previsto per il 26 dicembre.

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