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Il Cosenza fa punti e... lievita: viaggia in zona playoff e vale 1,6 milioni in più rispetto allo scorso anno

La verve in classifica del Cosenza prende spunto da un organico superiore rispetto a quello degli anni passati. I rossoblù nelle prime cinque stagioni trascorse in cadetteria hanno sempre stentato oltremodo per racimolare la salvezza, ad eccezione del primo anno quando con una crescita importante il gruppo di Piero Braglia è riuscito a chiudere a centro classifica. I presupposti per fare bene si sono intravisti pure nel primo terzo di questo torneo, nel quale la formazione di Fabio Caserta è stata già capace di sommare 19 punti. Il calciomercato invernale pertanto si preannuncia meno convulso e drammatico dei precedenti quando i silani si sono ridotti agli sgoccioli della finestra per rintracciare gli elementi con cui sbarcare il lunario.
Budget incrementato. Il club di via degli Stadi, rispetto al passato, ha deciso di alzare il tiro, come è stato confermato dai report comparsi negli ultimi giorni sugli emolumenti fissi stanziati dalle società di serie B. I dati non hanno sorpreso più di tanto perché una crescita della “puntata” iniziale era stata riconosciuta dal ds Roberto Gemmi nel giorno della presentazione di Caserta. Il napoletano, sempre poco incline ad aprirsi davanti all’argomento, in quel caso ha liquidato il tema con poche ma significative parole: «Il budget è stato aumentato, adesso toccherà a me muovermi bene per sfruttare la cifra che mi è stata messa a disposizione». L’aumento proposto dalla società di Guarascio è il quarto più ambizioso della cadetteria (ovviamente comparato a chi apparteneva al campionato già nella passata stagione). Rispetto ad un anno fa, il Cosenza è salito da un monte ingaggi di 5 milioni 233 mila ad uno di 6 milioni 877 mila. Un incremento di 1 milione 644 mila euro che tradotto in termini percentuali equivale ad una lievitazione del 31.42%. I rossoblù sono inoltre passati da occupare il penultimo posto (solo davanti al Cittadella) a scavalcare altre tre club, insediandosi adesso in sestultima posizione (dietro rimangono Brescia, Feralpisalò, Sudtirol, Lecco e Cittadella), in una graduatoria comandata dalla Sampdoria (27,410 milioni). In serie B, nell’anno in cui è stato annunciato un calo degli emolumenti dell’8%, soltanto in tre hanno deciso di lanciarsi in un aumento in percentuale più consistente. Nell’ordine, al primo posto si affaccia il Palermo, passato da 10,362 a 17,825 milioni (+72.02%). La seconda crescita percentuale più netta l’ha fatta poi registrare il Como, che si è spinto da 15,948 a 22,492 milioni (+41.03%). Podio completato, poi, dal Cittadella, ancora ultimo ma con un balzo in avanti del 39.93% (da 3,266 a 4,570 milioni). Monte ingaggi aumentato pure per Pisa (+19.43%), Modena (+14.06%), Sudtirol (+6.96%), Bari (+6.92%), Brescia (+2.18%) e Venezia (+0.30%). In flessione, invece, Parma (-11.45%), Ascoli (-13.77%) e, soprattutto, Ternana (-23.89%).
Ripresa. Ieri pomeriggio, intanto, al “Delmorgine” è scattato nuovamente il lavoro sul campo. Ancora una volta, Cimino e Viviani hanno svolto un lavoro specifico. Assenti, naturalmente, Fontanarosa e Zuccon, che lunedì hanno risposto alla convocazione dell’Italia Under 20. Oggi, per i rossoblù è prevista una doppia seduta.

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