Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Cosenza, quel furore perduto. C'è un denominatore comune in quasi tutte le sconfitte subite

Al “Ceravolo” è mancata la voglia di pareggiare la grinta messa in campo dai rivali. Era già accaduto nelle precedenti battute d'arresto: un aspetto da migliorare

Analizzando la genesi delle sconfitte maturate dal Cosenza nell’attuale campionato, è possibile individuare una matrice che lega attraverso un filo molto sottile quasi tutti i kappaò. Cinque sono le volte in cui i rossoblù sono inciampati nelle prime quattordici giornate. In almeno quattro di esse si ha come l’impressione che alla base del risultato amaro vi sia l’incapacità del gruppo di Fabio Caserta di pareggiare il furore agonistico degli avversari, in quel momento sotto pressione per la dinamica di risultati raggiunto alla vigilia del confronto con i silani.
Dopo la sconfitta con il Modena, in cui i rossoblù sono passati in vantaggio per finire poi rimontati in una gara beffarda, la sottile linea rossa ha attraversato gli scivoloni commessi con Brescia, Cremonese, Sampdoria e Catanzaro. I lombardi hanno piegato D’Orazio e compagni all’esordio stagionale, la prima sfida ufficiale dopo gli episodi di giugno e la retrocessione sul terreno di gioco patita proprio contro il Cosenza, apparso al “Rigamonti” scarico mentalmente e fisicamente.
Il terzo stop si è registrato al “Marulla” con la Cremonese, squadra di assoluta caratura per la categoria e certamente avversario molto complicato da affrontare, a maggior ragione dopo tre pari consecutivi ed un cambio in panchina. Anche in quel caso, i rossoblù non sono riusciti a reggere alla forza d’urto rappresentato dalle motivazioni messe in campo dai grigiorossi. In maniera ancor più evidente, è sembrato emergere la stessa problematica nella gara con la Sampdoria. I blucerchiati, in occasione della decima giornata, erano ad una sorta di bivio, in quanto senza vittorie tra il secondo e il nono turno (5 sconfitte e 3 pareggi), con Pirlo sulla graticola. I silani si sono arresi per 2-0 ed il tecnico opposto ha fatto ripartire il suo cammino.
La storia si è ripetuta domenica pomeriggio contro il Catanzaro, un derby per il quale è superfluo specificare l’importanza attribuita allo stesso dai due “campanili”. I giallorossi, arrivati alla sosta con tre sconfitte consecutive sul groppone, hanno lasciato il governo del gioco alla compagine bruzia ma, attraverso determinazione, furore agonistico e cinismo, hanno strappato ciò che più conta: il risultato.
Nel prossimo impegno, il Cosenza dovrà fare i conti con un’altra formazione in forte condizione di precarietà, la Ternana, capace di raggiungere la vittoria per l’ultima volta il 30 settembre, nella sfida contro la Reggiana. Dopo di allora, le Fere hanno centrato tre pareggi e altrettante sconfitte. Un bilancio estremamente negativo che, al “Marulla”, presenterà gli umbri senza nessuna intenzione di seppellire l’ascia di guerra. I rossoblù sono avvisati: devono essere pronti alla battaglia per raggiungere il loro scopo. Nella crescita collettiva, per puntare in maniera decisa alla zona playoff, è fondamentale acquisire la cattiveria mancata in queste precedenti esibizioni.

Caricamento commenti

Commenta la notizia