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Il Cosenza sogna trascinato da Tutino sempre più beniamino dei tifosi

Il successo di Lecco, quarto stagionale in trasferta, galvanizza i silani ormai a ridosso della zona playoff

La doppietta di ieri di Pohjanpalo ha fatto scalare Gennaro Tutino al secondo posto della classifica dei cannonieri del campionato di serie B. Il napoletano, in seconda posizione con Coda e Casiraghi, a Lecco si è confermato l’assoluto mattatore dell’attacco silano. Trascinatore indiscusso. La scelta compiuta in estate di tornare “a casa” si sta rivelando vincente. Anche la volontà del Cosenza di riportarlo in riva al Crati, nonostante in parecchi casi i ritorni di fiamma non siano mai all’altezza delle prime volte, sta pagando. Il legame tra l’attaccante e la tifoseria non si è mai interrotto. Quel filo che li unisce ha ritrovato la sua carica sentimentale in un’escalation continua. I due gol del “Rigamonti-Ceppi” hanno prolungato e intensificato l’idillio d’amore. Il popolo silano è tornato a canticchiare quel motivetto che in origine i tifosi del Napoli hanno dedicato a Diego Armando Maradona.
Tutino, figlio del Vesuvio, ha vissuto molte delle sue pagine più belle a livello professionale e di vita nella città di Bernardino Telesio, diventando uno dei calciatori più mediatici della storia rossoblù. L’artista del gol con il numero nove – che fu di Gigi Marulla, bandiera, simbolo ed emblema dei colori rossoblù – lavora giorno per giorno per avvicinare il “Tamburino di Stilo”. I due sono ancora distanti nei numeri (Tutino è appena diventato il settimo più prolifico di sempre con 35 gol, Marulla comanda la graduatoria con 91) e nell’immaginario collettivo (il gol dello spareggio salvezza del 1991 con la Salernitana, nei racconti dei sostenitori più longevi è ancora oggi ai limiti del leggendario), sebbene l’ago della bilancia sia quasi interamente capovolto agli occhi dei giovanissimi, in particolare per coloro i quali la passione rossoblù è cominciata a germogliare nella cavalcata playoff del 2018, quando il napoletano è risultato essere uno dei massimi ispiratori delle prodezze del gruppo di Piero Braglia.
Era ancora “Gennarino”, adesso è maturato. Quello scugnizzo che si è consacrato in quei giorni in serie C, intanto, è diventato un marito, un padre e un calciatore di valore assoluto per la serie B. Ed è per questo che ha già manifestato la sua volontà di ricercare una “grande” impresa, un’impresa da “serie A”.
Miti nel mirino E allora rimangono per lui ancora parecchi palloni da scaraventare in porta. Nessun calciatore del Cosenza è mai riuscito a vincere la classifica dei marcatori di serie B. L’attaccante aspira al premio “Paolo Rossi” o quantomeno a diventare il maggior realizzatore dei rossoblù in un singolo campionato cadetto. In questo senso, il primato di Marco Negri, autore di 19 reti nel torneo 1994-1995 (il titolo di capocannoniere andò però a Giovanni Pisano, protagonista di 21 gol con la Salernitana), è lontano 7 marcature. In mezzo, ci sono poi altri cosentini. Qui, l’accostamento con Marulla fa meno paura: 15 gol nel 1990-1991. Stesso numero di prodezze per Cristiano Lucarelli (1995-1996) e Stefano Guidoni (1996-1997). Tutti e tre sono distanti tre centri. Uno in meno per Tomaso Tatti (14 nel 1998-1999), lontano ancora due. Il più vicino è Igor Zaniolo, autore di 13 sigle nel 2001-2002.

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