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Capodanno a Cosenza, 46 minori in ospedale a causa dell'alcol

La Calabria è la regione in cui l'alcol causa più morti

C’è un’emergenza attuale, un’emergenza che preoccupa Cosenza e non solo Cosenza. L’allarme viene dai giovani, soprattutto dagli adolescenti, che vivono la loro vita spericolata, una vita spesso fatta di niente. Campano di adrenalina, di bollette, di sfide al pc, di noia. Sono avvelenati dalla rabbia e dalle schifezze di cui s’imbottiscono nei locali o per strada, raggruppandosi nei soliti ritrovi. Di giorno si nascondono in mezzo agli altri ragazzi, poi, di notte, bevono e fumano di tutto. E, di frequente, capita a molti di loro di risvegliarsi su una barella del pronto soccorso dopo una iniezione-salvavita di Nalorex o una flebo di soluzione glucosata.

La notte di San Silvestro è stata infernale al Pronto soccorso dell'“Annunziata” con 46 ragazzini arrivati in condizioni gravissime dopo bevute colossali. Per molti di loro la diagnosi d’ingresso è stata tremenda: coma etilico. Dodici, tredici, quattordici anni appena ma in corpo avevano di tutto: rum, whisky, vodka, gin. Tanto alcol da rischiare di spappolarsi il fegato.

Purtroppo, la città è piena di ragazzini che si danno la carica scolandosi intere bottiglie di vino o di birra. Ne buttano giù così tante di quelle schifezze che, alla fine, non ricordano più nulla. Non ricordano neppure di esistere.

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