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Scomparso da un mese a Corigliano, indaga l'antimafia: forse un caso di lupara bianca

Antonino Sanfilippo

Dov’è Antonino Sanfilippo? Del trentunenne di Schiavonea non si hanno ormai più notizie dai primi dello scorso mese di dicembre, dal giorno in cui, come Pietro Longobucco, è stato visto in giro per il borgo marinaro.

Longobucco, o almeno i suoi resti, sono stati ritrovati e ormai da qualche settimana riposa in un loculo del cimitero di Corigliano. E’ certo che l’uomo sia stato ucciso lo stesso giorno in cui è scomparso. Il cadavere nascosto nel retro di un furgoncino, quest’ultimo di proprietà di Sanfilippo e di cui lo stesso la sera prima aveva denunciato il furto, fatto affondare in una delle vasche del porto di Corigliano. Senza che nessuno notasse nulla, nonostante la vicinanza della capitaneria di porto e della guardia di finanza.

All’interno del mezzo, riportato alla luce solo qualche giorno dopo il ritrovamento dei resti mortali di Longobucco, c’era ancora l’arma che lo ha ucciso. Matricola abrasa e quindi non riconducibile a nessuno. Ma quell’arma potrebbe ancora, si spera, nascondere qualcosa. Saranno gli appositi esami scientifici a dirlo.

Nello stesso specchio d’acqua si cercava anche il cadavere di Antonino, ma in quei profondi e chiusi fondali sembra non ci sia. Quella di Sanfilippo resta una scomparsa che potrebbe rivelare retroscena inquietanti. E anche a lui potrebbe essere toccata la stessa sorte di Longobucco. Entrambi caduti nella stessa trappola.

Ipotesi, scenari e la paura che l’omicidio di Longobucco possa essere l’inizio di qualcosa. Nulla trapela dalla caserma della compagnia carabinieri di Corigliano, che per ragioni investigative non danno nessuna notizia. Di certo c’è che le indagini proseguono e al momento Sanfilippo è sparito nel nulla.

Vittima degli stessi killer o "Giuda" in fuga? L’ennesimo caso di lupara bianca? Un intricato caso di cui si occupa la direzione distrettuale antimafia, segno che ci troviamo davanti ad un possibile delitto di ‘ndrangheta e che, pertanto, il movente della morte di Longobucco, possa non essere riconducibile a motivi personali.

I due erano amici e la circostanza che siano spariti lo stesso giorno coadiuva l’ipotesi che dietro via possa essere una regia occulta. Tutto programmato, forse. Far ritrovare un cadavere piuttosto che l’altro. L’auto con dentro ancora l’arma del delitto. Tutto porta al trentunenne. Tutto combacia. Forse troppo.

Sanfilippo come accaduto a suo padre potrebbe non essere mai ritrovato. Vittima di un’azione di "bonifica" da parte della malavita come accaduto già sul territorio coriglianese ai primi degli anni Novanta e di cui rimase vittima anche il papà di Antonino?

Sanfilippo padre, Domenico, come raccontato dal pentito Antonino Sanfilippo, fu ucciso in Olanda nel 1998 ed il cadavere fatto sparire. Nel settembre del 2000 da Schiavonea scomparve il trentacinquenne, all’epoca, Giovanni Russo, conosciuto con il soprannome di Giosemarra. Insieme a lui in quegli anni molti furono gli scomparsi, la cui sorte, proprio come per Domenico Sanfilippo, fu poi raccontata a distanza di anni dai collaboratori di giustizia.

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