La morsa del racket e il coraggio d'un giovane imprenditore. La paura delle intimidazioni e la dignità d'un cittadino che non ci sta a subire in silenzio. I messaggi dei clan e la risposta d'un lavoratore costretto a fare tutto da solo, non solo nel suo locale.
Il 25 aprile, giorno dedicato alla Liberazione dell'Italia dall'oppressione nazi-fascista, Sandro Pezzi e la sua Michela hanno augurato «una buona liberazione dalla 'ndrangheta a tutti» con un lungo post che andrebbe letto quale lezione di legalità, cittadinanza attiva e dignità.
«Una mattina come tante, due proiettili di fucile davanti al Primadì, di cui ero titolare», racconta il giovane.
L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Cosenza.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia