«Non è stato rispettato alcun criterio di trasparenza e le procedure concorsuali non si sono svolte regolarmente». È questa la sintesi delle diverse motivazioni sulle quali, oltre 70 docenti e laureati, hanno impalcato il ricorso al Tar contro gli esiti del test preselettivo legato al discusso concorsone per l'ammissione all'abilitazione per l'insegnamento del sostegno che si è svolto il 15 e 16 aprile all'Università della Calabria.
Proprio il nostro è stato uno degli atenei italiani in cui è stata persino sospesa la prova per gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado - ovvero le scuole medie di un tempo - perché sono stati riscontrati degli errori nella compilazione dei test. Disguidi e presunte irregolarità che hanno costretto le commissioni a bloccare la prova e sospenderla.
Mentre nel pomeriggio dello stesso giorno si è svolta quella relativa ai prof delle scuole superiori. In questo caso si è svolta ma gli aspiranti docenti di sostegno hanno ravvisato presunte irregolarità ed è per questo che alcuni di loro - che non sono stati ammessi - hanno deciso di rivolgersi all'avvocato Pino Pitaro e di presentare non solo ricorso al Tar ma anche, contestualmente, hanno depositato un esposto alla Procura di Cosenza.
L'articolo completo nell'edizione odierna di Cosenza della Gazzetta del Sud.
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