Il movente dell'omicidio di Pietro Greco e Francesco Romano si nasconderebbe nei loro conti bancari. I due furono crivellati con quasi cinquanta colpi sparati da due kalashnikov e una calibro nove il 23 luglio scorso ad Apollinara di Corigliano Rossano.
Un omicidio dal forte odore di ‘ndrangheta che ha richiamato le modalità di quello dello scorso giugno quando perse la vita Leonardo Portoraro seppur lo spessore criminale di Greco e Romano fosse di gran lunga inferiore a quello del boss cassanese.
Uccisioni alle quali lavora la Dda di Catanzaro e che, insieme a quella di Pietro Longobucco e alle sparizioni di Antonio Sanfilippo, e Cosimo Rosolino Sposato, scomparso quasi un mese fa e anch'egli con la fedina penale pulita ma attenzionato dalle forze dell'ordine per le sue frequentazioni.
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