L’ultima ridotta del Coronavirus è ben posizionata nel Nord della Calabria. Su tredici casi positivi rilevati in tutta la regione, ben 8 sono ascrivibili al Cosentino. Anzi, in particolare, al focolaio di “Villa Torano”. Un esempio? A Bisignano i contagiati sono 11 e risultano direttamente riconducibili alla struttura sanitaria privata. Si tratta, cioè, di operatori della casa di cura e di loro stretti congiunti. Così come a Montalto dove i positivi sono 9.
I contagiati nei paesi della Valle del Crati sono complessivamente 122. L'epidemia partita dal focolaio di Torano ha dunque assunto proporzioni preoccupanti.
Trenta invece gli infettati a Torano, tra questi sette sono bambini di età compresa tra 2 e 10 anni, cui si aggiunge un adolescente non ancora sedicenne. E sempre nella Valle Crati, però a Luzzi, ai quattro positivi scoperti nei giorni scorsi si aggiunge purtroppo un’altra bambina di pochi anni.
Il direttore del Dipartimento Materno-infantile dell’Annunziata di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, rassicura tuttavia sulla positiva reazione dei minori all’infezione. «La casistica ci consente di dire che sui bambini il virus» afferma il medico «agisce con assai minore aggressività. Tutti i piccoli contagiati individuati nel Cosentino sono peraltro totalmente asintomatici». Nel Cosentino i minori complessivamente contagiati sono 11 sotto i 10 anni e 22 dagli 11 ai 17 anni. Trentatré in tutto.
A Rota Greca, invece, tra le persone infettate dal virus c’è una suora che era stata ospite della casa di cura ed è stata adesso posta in isolamento domiciliare. La religiosa appare senza sintomi e le sue condizioni non destano preoccupazione.
Il medico positivo e i pazienti non ancora guariti dopo 40 giorni. È positivo anche un medico del 118 di Paola che è asintomatico e si trova adesso in isolamento domiciliare a Fuscaldo. Ha scelto la sua seconda casa, al mare, per non recare evidentemente pregiudizio ai suoi cari. Sarebbe uno dei sanitari che ha effettuato in Ospedale, nei giorni scorsi, i tamponi. Uno dei camici bianchi che da due mesi si trova in prima linea nell’emergenza ma dall’altra parte della provincia, lungo la fascia tirrenica a ridosso della “zona rossa” di San Lucido. A Paola sono inoltre 55 i tamponi risultati negativi su altrettanti sanitari del nosocomio. E questa è una buona notizia.
Ad Amantea il numero dei contagiati resta fermo a cinque. Tra questi, nei giorni scorsi, si sono verificati due decessi: un figlio ed una madre. Si tratta dell’operatore scolastico Enrico Ianni, in servizio a Bergamo che ha preferito ritornare nella sua terra d’origine in quello sciagurato fine settimana a cavallo della festa dedicate alle donne, e della madre Maria Ida. Per loro non c’è stato scampo: l’aggravarsi della situazione ha portato al ricovero in ospedale e subito dopo anche alla morte. Dei tre che adesso fronteggiano la malattia, due sono parenti stretti del bidello deceduto, mentre il terzo è un pensionato tornato da un viaggio all’estero insieme alla moglie. Nessuno di loro presenta sintomi da Covid-19, ma a far riflettere è un dato che potrebbe disegnare nuovi scenari: a due di loro, è stato effettuato il terzo tampone che si presenta ancora positivo a distanza di oltre quaranta giorni dal primo test. Perché non guariscono? Ai medici il compito di offrire una risposta.
Ad Oriolo, il ritorno del sindaco Simona Colotta, guarita dopo due settimane trascorse in ospedale a Cosenza, ha dato una scossa a tutto l’ambiente. Rimane tuttavia in terapia intensiva il consigliere comunale Angelo Corrado, mentre l’anziana madre dell’uomo politico è a sua volta ricoverata nel reparto di Malattie infettive a Cosenza.
Attesa per gli esiti di 400 tamponi. L’azione dell’Azienda sanitaria provinciale sul territorio è molto forte: il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Mario Marino, ha aumentato il numero di tamponi e tra oggi e domani si attende l’esito di almeno altre 400 test compiuti su persone ritenute a rischio perché entrate in contatto con contagiati. Entro 48 ore si comprenderà bene quale sia l’effettiva portata dell’epidemia partita da “Villa Torano”. La previsione? Secondo gli esperti il numero delle persone infettate potrebbe alla fine superare abbondantemente le cento unità.
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