I numeri del “mostro” silente. Nella Valle dei Crati risultano contagiate dal Coronavirus ben 122 persone. E sono sparse in almeno 13 centri. Eccoli: Torano, 35 casi, Montalto 9, Acri 4, Bisignano 11, Luzzi 5, Santa Sofia d’Epiro 1, Lattarico, 1, San Martino di Finita, 3, Rende, 1, Cosenza, 1, Rota Greca, 3, Fagnano 4, Villapiana 1.
Ma la cifra dei contagiati da cui si parte è quella dei 36 dipendenti e dei 42 ospiti di “Villa Torano”, la casa di cura in cui il virus si è incubato. Il Covid-19 ha provocato la morte, la settimana scorsa, di una ex degente novantunenne e, ieri, quella di un’altra ex ospite di 89 anni che dal giorno di Pasquetta era ricoverata in Rianimazione nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.
Altre tre persone di Torano si trovano sotto osservazione medica nel reparto di Malattie Infettive nel nosocomio bruzio. Tutti gli altri infettati, compresi 9 bambini, quattro adolescenti e una suora, sono invece asintomatici. La circostanza rappresenta davvero una unicità in campo nazionale perché in nessun’ altra area della Nazione tante persone residenti in una zona circoscritta risultano affette dal Covid ma prive di sintomi. I contagiati peraltro sono stati posti in regime di isolamento domiciliare.
Il quadro dal punto di vista dell’assistenza medica sembra a questo punto abbastanza complicato anche se il commissario dell’Asp, Giuseppe Zuccatelli, ha rassicurato gli amministratori locali e la popolazione garantendo che ciascun infettato riceverà controlli sanitari quotidiani.
E mentre nel resto della Calabria il numero dei contagi è ormai sceso a livelli davvero insignificanti, la parte settentrionale della regione continua a far registrare nuovi casi “positivi”. Accade a Mirto Crosia, nella zona ionica del Cosentino, dove è una donna settantunenne ad aver contratto il virus, così come ad Amantea, lungo la fascia tirrenica, dove si registra un altro contagio riconducibile a un nucleo familiare già colpito duramente dalla infezione.
Una trentina di chilometri più a nord, a Diamante, è spuntato un altro operatore sanitario - l’ennesimo - aggredito dal coronavirus. Si tratta di una infermiera dell’ospedale di Cetraro, che fa compagnia ad altri due colleghi del medesimo nosocomio, ad un altro in servizio a Paola, a un medico del 118 sempre in servizio nella città del Patrono della Calabria ma residente a Marano Marchesato, e ad una infermiera dipendente invece di una casa di cura di Belvedere.
A loro si aggiungono, questa volta nell’area del Savuto, due persone di Figline Vegliaturo. Un’intera contrada rurale di Piano Lago, nel territorio del piccolo centro, è stata infatti posta in quarantena, a seguito del ricovero ospedaliero all’“Annunziata” di Cosenza dei due contagiati. Si tratta di padre e figlia, il primo un operaio di 57 anni, l’altra una studentessa ventenne. La località Fiumana, dove risiedono, è stata cautelativamente isolata per effetto del provvedimento sindacale, che ha disposto la quarantena obbligatoria per i familiari dei ricoverati.
Nella Valle dell’Esaro nuovi casi a San Marco Argentano dove si era fermi a due e adesso i contagi raddoppiano per effetto della positività dei familiari dell’educatrice di “Villa Torano” già in isolamento domiciliare. Tra gli infettati c’è un bimbo. Stesso discorso a Santa Caterina Albanese dove da uno i contagiati passano a due. La nuova infettata è una donna: una badante che – pur asintomatica – è stata a contatto con il pensionato di Fagnano Castello deceduto poi alcuni giorni addietro per Covid-19.
A San Lucido, intanto, i guariti sono saliti a sette: un piccolo miracolo, dopo i decessi delle settimane scorse e una epidemia che sembrava inarrestabile.
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