I numeri crescono. Ma la speranza di sconfiggere il Covid-19 rimane concreta. I contagiati nella Valle del Crati, collegati al focolaio di Torano, è salito a 145. È il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza, Mario Marino, a confermare l’entità del dato. «C’è una squadra in grado di impattare positivamente questa situazione» afferma il dirigente medico «e credo che questo quadro negativo possa esere superato».
La convinzione di Marino si basa su una circostanza significativa: «Abbiamo eseguito 450 tamponi» precisa «mappando in sostanza tutta l’area interessata e controllando tutte le persone entrate in contatto con i pazienti risultati positivi. Abbiamo posto in quarantena i soggetti ritenuti a rischio e confidiamo comunque che, nonostante l’elevato numero di infettati, il focolaio scaturito da Villa Torano sia sotto controllo». Non solo: per tenere sotto controllo i pazienti positivi rimasti ricoverati nella casa di cura privata, l’Asp d’accordo con la direzione sanitaria della struttura ha attivato la telemedicina con cui monitora quotidianamente attraverso i propri specialisti l’evoluzione clinica di ciascun contagiato.
Complessivamente le persone risultate positive fino ad oggi nell’area settentrionale della Calabria sono 447. I casi pediatrici sono complessivamente 37 così suddivisi: 11 di età compresa tra uno e nove anni di età; e 26 di età tra i dieci e i diciotto anni.
Tre casi positivi sono stati registrati negli ultimi giorni, uno ciascuno a Piane Crati, Marzi e Belsito. A Piane Crati è risultato positivo il tampone effettuato su una donna ultraventenne, già in quarantena per contatti con i genitori, in isolamento obbligatorio da una ventina di giorni. Un nuovo positivo si registra pure a Paola e si aggiunge ai due già rilevati a Villapiana, metre a Fagnano i contagiati sono diventati 6. Sul fronte delle guarigioni significativa appare la testimonianza resa dal sindaco di Rogliano, Giovanni Altomare. «È stata una esperienza che mi ha cambiato la vita» racconta commosso «e mi consente di guardare oggi alle cose in modo diverso. Sto ripensando anche al mio impegno amministrativo perché ho sottratto molto tempo alla mia famiglia».
La comunità roglianese ha pagato un prezzo molto alto al coronavirus con il contagio del primo cittadino, di altri esponenti dell’amministrazione municipale e di ben 11 carabinieri in servizio nella compagnia locale. L’incubo, per fortuna, sembra finalmente essere finto.
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