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Uccisa nella sua casa di Belvedere, l'assassino incastrato dopo un mese

Un delitto compiuto con crudeltà. Per rapina. È un uomo di 32 anni, Andrea Renda, il sospettato fermato nella notte dai carabinieri con l'accusa di aver ucciso nelle scorse settimane la cinquantacinquenne bulgara Anelyia Dimova.

La donna è stata trovata con il cranio sfondato dai colpi di un corpo contundente nella propria abitazione di Belvedere Marittimo. A incastrare il presunto assassino, sottoposto a fermo indiziario dal pm di Paola Rosanna Esposito e dal procuratore capo Pierpaolo Bruni, le immagini girate dalle telecamere della videosorveglianza urbana.

Il trentaduenne si vede entrare dalla finestra-balcone della casa della vittima. All'interno dell'immobile i carabinieri del Ros hanno isolato impronte digitali utili e tracce organiche in fase di comparazione con quelle dell'indagato. L'uomo, disoccupato del luogo, non ha confessato e si è rifiutato di sottoporsi alle procedure di estrazione del codice genetico.

Il DNA gli è stato carpito dagli investigatori attraverso uno stratagemma. La rapina avrebbe fruttato un bottino di scarso valore. Inspiegabile la belluina violenza scatenata dall'aggressore contro la bulgara. Il modus operandi trasuda odio sebbene l'attuale sospettato e la vittima non si conoscessero.

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