In un pomeriggio di metà settembre, le rotte del narcotraffico si sono misteriosamente allineate nel parcheggio sotterraneo di un centro commerciale di Rende. Ed è lì che tra le auto in sosta e il via vai di gente, un cliente della struttura s'è accorto di quattro strani involucri sigillati abbandonati per terra, dietro uno stallo, e ha chiamato i carabinieri.
Qui c'è una cosca che comanda, una sola cosca. Una famiglia gestita da nuovi capi e capetti, i rampolli di un ceppo di nomadi che vive in via Popolia. È una stirpe con quarti di nobiltà mafiosa e interessi sulla città e l'intera provincia (grazie ai legami di sangue con la genia cassanese dei rom di Timpone Rosso).
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