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Anziano sparito nel nulla a San Fili, dopo 3 anni arrestata una donna

Damiano Oriolo

Le "femme fatale". È una donna romena, Angela Melania Serban, 33 anni, ad aver attirato in trappola e ucciso, insieme con almeno un complice, il pensionato Damiano Oriolo, 79 anni,  “inghiottito” nel nulla nella mattinata del 7 aprile del 2017.

Da allora, dell'anziano nessuna traccia. Solo silenzi, solo ipotesi, solo misteri. Il pensionato uscì di casa e non fece più ritorno. Uscì a bordo della sua Opel Astra. Dietro aveva il suo telefono cellulare, il portafoglio, con dentro la pensione, un mazzo di chiavi.

L’auto, così come il resto degli oggetti, vennero trovati in un bosco di San Fili, piccolo centro del Cosentino. Nello stesso posto, dopo alcuni giorni, vennero anche trovati gli occhiali, i pantaloni e le scarpe del pensionato.

Ora la svolta, grazie alle indagini condotte dalla Mobile di Cosenza, diretta da Fabio Catalano e all'acume dei magistrati inquirenti coordinati dal procuratore capo, Mario Spagnuolo. Dati telefonici, testimonianze, impronte digitale, codice genetico rilevato sull'auto della vittima hanno consentito agli investigatori di smascherare la donna dell'est che attirò il settantanovenne in trappola con la scusa di un incontro amoroso.

Il procuratore Mario Spagnuolo: "Il caso si è risolto grazie al certosino lavoro svolto dal pm D'Andrea e dagli investigatori della squadra mobile. Abbiamo saputo che l'indagata stava per essere scarcerata dal carcere di Reggio e abbiamo disposto il fermo, appena la romena è uscita dal penitenziario".

La scomparsa e l'uccisione di Damiano Oriolo non rappresenta un caso isolato.

Nel 2015 viene infatti trovato il cadavere in spiaggia a Pizzo di Palmo Giglio Ciancio. Non si trova il suo cellulare. L'uomo attratto in trappola da una romena, è stato rapinato e ucciso. Per questa vicenda viene condannato con sentenza definitiva un romeno e una donna complice. Si scopre che ci sono altri casi di rapina con lo stesso sistema e che agisce un gruppetto che ha base a Cosenza ed opera pure nel Vibonese.

La vittima nel caso di San Fili dopo la rapina, visto che era stato drogato come l'ucciso di Pizzo, muore e non ne viene ritrovato il corpo. Il settantanovenne, il giorno della sparizione, ha più contatti telefonici con più donne romene. Oriolo, quel giorno, va nel centro storico di Cosenza dove agiva l'organizzazione degli stranieri e viene "agganciato" dalla Serban. L'anziano va quindi con la donna a San Fili per appartarsi e viene narcotizzato e rapinato.

In stato confusionale, il pensionato, subita la sottrazione dei soldi, tenta di avviare la sua auto ma finisce in un burrone. Quindi scende, perdendo due scarpe e liberandosi della dentiera. Poi se ne smarriscono per sempre le tracce. Uno dei due telefonini della vittima finisce nelle mani della Serban che lo attiva con un"altra scheda. "La Serban non agi da sola - spiega il pm Maria Luigia D'Andrea - e al momento del fatto era fidanzata con il connazionale poi condannato con sentenza definitiva per il delitto di Pizzo".

Gli investigatori, diretti dal vicequestore Fabio Catalano e guidati dal commissario Tiziana Scarpelli, sono certi che potrebbero esserci altri anziani che in questi anni hanno subito identiche rapine dal gruppo delinquenziale anche se con conseguenze meno tragiche. Da qui l'appello a farsi avanti e denunciare.

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