Ponti e non muri, spazi liberi e non chiusi da barriere. Lo ha detto più volte il Papa. Ma in tempo di Covid con norme da rispettare per evitare contatti ravvicinati e contagi, pericolosi assembramenti, c'è chi per legittime ragioni si vede costretto ad alzare barriere per fare fronte a una scatenata movida. Don Dario De Paola, il parroco di Santa Teresa, da tempo diventata frequentatissima, da giovani e meno giovani, di sera, tanto da scatenare le proteste di un comitato di residenti che più volte e in tempi non sospetti, dunque ancor prima che scattasse l'emergenza sanitaria, hanno chiesto controlli all'amministrazione comunale e alle forze dell'ordine, si è visto costretto a transennare la scalinata davanti alla chiesa trasformata nelle ore notturne in un deposito di bottiglie e resti da cibo, tale da renderla impraticabile al mattino successivo.
Transenne non autorizzate dal Comune che chiederà di farle rimuovere. E così la polemica che non ti aspetti è scoppiata tra due novelli Peppone e don Camillo. Al sindaco Mario Occhiuto l'iniziativa di don Dario non è affatto piaciuta.
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