Il virus è ancora un pericolo dilatato, diffuso, che sfugge ai radar e poi all’improvviso fa ressa in un punto che può essere una città, l’ospedale, una casa, la nostra vita. La spirale dei decessi è l’altra mano di una tenaglia che schiaccia e uccide. La strage non si ferma. Ieri, altri quattro morti in corsia. E tutti in Rianimazione. Si tratta di un novantenne di Cerchiara, di un novantatreenne di Rende, e di due pazienti di Cosenza, un 76enne e un 61enne. Proprio quest’ultimo era stato ricoverato il 22 novembre. Da allora ha lottato con tutte le sue energie ma il morbo ha devastato i suoi polmoni, rubandogli un giorno dopo l’altro la sua vita. Quattro decessi che portano il numero delle vittime di dicembre a quota 80 (nei dati dell’Asp non sono ancora stati registrati il giornalista di Mormanno morto in ospedale a Reggio Calabria il giorno di Natale e l’84enne di Sibari che si è spento il 26, nella sua abitazione).
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia