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Cassano, sequestrata mezza tonnellata di cannabis sativa

Provvedimento nei confronti del titolare di un’azienda agricola di Castrovillari: oltre 3400 le piante con un principio attivo superiore a quello consentito dalla legge

Le piante di cannabis messe a essiccare in un capannone nelle campagne di Sibari avevano un principio attivo superiore a quello consentito dalla legge. I finanzieri del Comando provinciale di Cosenza- diretti dal colonnello Danilo Nastasi - coordinati dalla Procura di Castrovillari, hanno sequestrato oltre 3400 piante di “cannabis sativa”, per un peso complessivo di 512 kg. Il provvedimento cautelare - emesso dal gip del tribunale del tribunale del Pollino - eseguito nei confronti del titolare di un’azienda agricola di Castrovillari è il frutto d’una serie d’accertamenti condotti dalle Fiamme gialle della Compagnia di Sibari diretta dal colonnello Giuseppe Maniglio.

Coltivazione illegale

Nel corso dei controlli nell’azienda i finanzieri hanno rinvenuto nel locale che l’azienda ha adibito a essiccatoio le piante di cannabis sativa, solitamente usata per scopi alimentari e cosmetici. Benché si trattasse d’una varietà permessa dalla legge, e l’azienda avesse tutte le carte in regola i finanzieri hanno proceduto ad analizzare un campione delle piante. Dai risultati è emerso che il principio attivo superava il limite consentito dalla legge.

Indagato per produzione illecita di sostanze stupefacenti

All’esito delle analisi chimiche di laboratorio i finanzieri hanno informato la Procura della Repubblica di Castrovillari e il legale rappresentante dell’azienda agricola è stato iscritto nel registro degli indagati, per il reato di produzione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Richiesta al gip

Il pubblico ministero del tribunale di Castrovillari ha chiesto al giudice per le indagini preliminari . il provvedimento di sequestro. Nel contempo prosegue l’attività della Guardia di finanza nella prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti, a tutela della salute e dell’incolumità dei cittadini anche nel settore della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa.

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