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Cosenza, le facevano credere di essere vittima di un sortilegio. Ragazzina sottomessa da due donne

Il piano, per spillare denaro alla ragazza, era stato ordito da una santona rumena di 43 anni, residente a Scalea e una donna di 39 anni, di Montalto Uffugo

Facevano credere a una quindicenne con problemi psichici d’essere vittima d’un sortilegio. Sono finite in manette le due donne che da tempo, ormai, avevano soggiogato una ragazzina del cosentino per spillarle denaro. I poliziotti della Squadra mobile – diretti dal vicequestore Fabio Catalano ¬ hanno messo fine a una strana spirale nella quale erano incappati pure i genitori della quindicenne. Il piano era stato ordito da una santona rumena, Elisa Muareni di 43 anni, residente a Scalea e una donna, Katia Stella, di 39 anni, di Montalto Uffugo.

Ieri entrambe sono finite in carcere in esecuzione d’una misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Manuela Gallo su istanza del capo della Procura di Cosenza, Mario Spagnuolo. Le due donne sono accusate di circonvenzione d’incapace. Le indagini, scattate dopo una denuncia dei genitori della minorenne e, condotte dai poliziotti della Squadra mobile hanno permesso di ricostruire la vicenda. La santona rumena attraverso la collaborazione della trentanovenne di Montalto Uffugo faceva credere alla ragazzina con problemi psichici d’essere vittima d’un maleficio. Per liberarsi da questa condizione, la minorenne doveva sistematicamente sborsare dei soldi. In alcune occasioni la ragazzina si allontanava pure dai genitori, coi quali negli ultimi tempi aveva un rapporto conflittuale. In più d’una occasione è arrivata addirittura ad aggredirli.

Non riuscivano a tenerla in casa. La quindicenne spesso lasciava la famiglia dopo aver prelevato soldi o oggetti di valore. E ogni volta che i genitori tentavano di riportarla a casa subivano le minacce delle due donne. Minacce e intimidazioni a cui s’aggiungevano spesso le violenze della minorenne, la quale in molte occasioni ricorreva anche a gesti di autolesionismo. Le due donne non hanno desistito dal loro intento neanche quando hanno saputo che i genitori della ragazzina avevano sporto denuncia. La storia è andata avanti per diverso tempo. Poi sono scattate le indagini. Ieri mattina i poliziotti della terza sezione della Mobile ¬ diretti dal questore Giovanna Petrocca ¬ hanno messo fine allo stillicidio. Nel corso delle perquisizioni in casa della santona di Scalea, gli agenti hanno rinvenuto non solo un libro di magia nera ma anche numerose postepay sulle quali venivano versate le somme di denaro estorte alla quindicenne. Sono in corso ulteriori indagini per accertare se vi siano altre vittime del raggiro delle due donne.

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