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Villapiana, caccia al killer capace di sparare sempre con due pistole

Gli investigatori sulle tracce del sicario armato di Glock e revolver 38 autore dell’omicidio del boss Portoraro

L'omicidio del boss Leonardo Portoraro avvenuto nel 2018 davanti al bar di famiglia a Villapiana Lido

Il “pistolero”. Freddo come il ghiaccio, con il cuore di pietra e una straordinaria abilità nell’uso delle armi. L’uomo giusto per chiudere un “contratto” complicato: l’assassinio di un padrino. E non di un capobastone qualsiasi ma di Leonardo Portoraro, esponente della vecchia guardia della ‘ndrangheta sibarita, con un passato di lunghi anni trascorsi in carcere e un bagaglio di “amicizie” e “comparaggi” di peso. Don “Nardullo”, in un’afosa mattinata di caldo estivo, stava sorseggiando una bibita fresca seduto al tavolo d’un bar di Villapiana: con il bicchiere in mano e gli occhi sempre vigili sulla strada antistante. All’improvviso arriva un auto, veloce come un lampo: il padrino vede scendere due uomini incappucciati e capisce che la fine dell’avventura terrena è arrivata, ma non ha il tempo di fuggire. Uno dei sicari sembra uscito da un film: impugna due pistole. Nella mano sinistra stringe una Glock calibro 9, nell’altra un revolver 38. La sua mira è infallibile e Portoraro viene fulminato da tre pallottole di piombo incandescente. Ma chi è l’omicida capace di far fuoco contemporaneamente con due pistole? Da dove viene?

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