La mafia lucana aveva collegamenti diretti con le ‘ndrine dello Jonio cosentino e, in particolare, con il clan sibarita degli Abbruzzese, egemone tra Cassano e Corigliano Rossano. È quanto emerso dalle indagini condotte dalla Dda della Procura di Potenza – diretta dal capo dei pm Francesco Curcio – nell’inchiesta che, ieri mattina, ha portato all’emissione da parte del gip di 24 misure cautelari nei confronti di altrettante persone. Tra queste, nel blitz effettuato dalla Guardia di Finanza di Matera, 12 sono finite in carcere, 6 agli arresti domiciliari e per gli altri 6 è stato disposto l’obbligo di dimora. L’operazione ha avuto ramificazioni anche in Calabria, in particolare a Catanzaro e Cosenza. L’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti, ad esempio, oltre che da Puglia, Campania ed Albania, anche dalla Calabria. Ma alla provincia bruzia condurrebbero anche due incendi e un episodio estorsivo nei confronti di un’azienda agricola.
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