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Cosenza, traffico illecito di rifiuti: ai domiciliari l'ingegnere 76enne

L'immondo traffico. Il gip di Lecce ha ordinato la scarcerazione dell'ingegnere cosentino Salvatore Coscarella, 76 anni, arrestato con altre 13 persone la scorsa settimana nel blitz della Dda di Lecce che ha sgominato un’organizzazione dedita a spostare da Nord a Sud rifiuti pericolosi e difficili da smaltire, interrandoli in terreni, capannoni e cave in disuso nel Salento e dandoli poi alle fiamme. Il professionista cosentino, difeso dall'avvocato Maurizio Nucci, ha reso interrogatorio e fornito una serie di elementi che  hanno convinto il Gip ad assegnarlo agli arresti domiciliari. Il nome del professionista cosentino non è nuovo agli inquirenti. È finito, anche, nei verbali di alcuni pentiti che parlano di presunti rapporti tra l’ingegnere ed esponenti della 'ndrangheta in relazione a lavori pubblici da svolgere in Romania negli anni 90. L’inchiesta condotta dai carabinieri del Noe di Torino e Lecce e dalla Guardia di finanza di Taranto, frutto di due diversi filoni investigativi su traffico illegale di rifiuti e riciclaggio che adesso lo coinvolge, si riferisce a un gruppo di faccendieri di Lecce e Taranto che avrebbe creato società fittizie che con false autorizzazioni, offrivano siti inesistenti per lo smaltimento dei rifiuti. Attraverso una società di intermediazione di rifiuti piemontese (ma non iscritta all’Albo gestori rifiuti), si arrivava - sempre secondo l’accusa - ad alcuni terreni del Torinese. Sarebbero stati i faccendieri a fare da mediatori con le aziende torinesi e bresciane e a portare i rifiuti in alcune località del Leccese e del Tarantino. Ma lo spostamento dei rifiuti si sarebbe rivelato poi complesso e avrebbe finito per destare sospetti. Per questo motivo, la presunta organizzazione pugliese avrebbe cambiato le rotte del traffico spostandosi in alcune zone del Casertano e del Reggino. Infatti, oltre all’ingegnere cosentino è finito ai domiciliari anche un 41enne di Siderno.

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