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Paola, indagini sulla morte del maresciallo Antonio Carbone. "Voleva solo difendere il mare"

La solidarietà del sindaco Perrotta ed il ricordo del fratello

Solidarietà dal sindaco di Paola, Roberto Perrotta, verso la famiglia del maresciallo Antonio Carbone deceduto ieri a causa di un malore sulla spiaggia a seguito di un alterco per una cicca di sigaretta buttata sull'arenile.

"La vita di Antonio Carbone, carabiniere in vacanza proveniente da Torino, si è interrotta sul nostro litorale, sulla spiaggia affollata del primo giorno post ferragostano, a causa di un malore successivo ad un alterco, avuto in precedenza con un altro bagnante. Indipendentemente dalle cause che hanno comportato l’irreparabile esito, resta la consapevolezza riguardo le buone intenzioni del militare, che in sintonia con gli antichi valori dell’Arma, è intervenuto a tutela della quiete e della salubrità pubblica. A prescindere dalle occasioni e dalle modalità, agli appartenenti delle forze dell’ordine bisogna dare ascolto sempre e comunque, perché la loro opera quotidiana è costantemente improntata, anche “fuori servizio”, alla tutela di diritti che sono di tutti; anche a rischio della stessa incolumità".

Le indagini

Intanto, la polizia di Stato ha consegnato alla Procura della Repubblica di Paola (Cs) un fascicolo sulla morte di Antonio Carbone. Probabilmente sulla salma sarà eseguita l’autopsia. Il maresciallo era tornato nella cittadina calabrese di origine da Torino. Il sottufficiale dell’Arma ha avuto un alterco con un bagnante, un uomo del Cosentino, e con la famiglia di quest’ultimo, dopo avere visto gettare una cicca di sigaretta in mare. Prima un richiamo garbato, poi una lite in spiaggia, fino al malore che ha colto il sottufficiale dell’Arma appena rientrato sotto il suo ombrellone. Il fascicolo raccolto dalla Polizia di Stato, che ha avviato le indagini, è giunto oggi negli uffici della Procura di Paola che adesso assumerà le decisioni necessarie, prima fra tutte il sequestro della salma per gli esami autoptici necessari per chiarire le cause del decesso improvviso. Secondo la ricostruzione dei presenti, Carbone avrebbe richiamato l’uomo che aveva gettato in mare la cicca di sigaretta. Da qui l’alterco con l’uomo e con suo figlio e subito dopo il malore.

Il fratello del carabiniere, Vincenzo, attraverso i social, stamani ha ricostruito l’accaduto: "Ieri 16 agosto 2021 - scrive - è morto un uomo, è morto un calabrese, è morto un maresciallo dei carabinieri di 56 anni. Nell’esercizio delle "sue funzioni", se così si può dire. Naturalizzato piemontese, in vacanza da appena un giorno, voleva solo difendere il mare di Paola dalla ignoranza violenta e barbara di un clan di bagnanti calabresi che invece lo stava distruggendo. Un gesto da poco, un gesto banale, chiedere con gentilezza di non buttare rifiuti in mare. Ma l’ignoranza violenta e la protervia minacciosa hanno avuto la meglio. Alla fine - scrive l’uomo - di un violentissimo assalto verbale da parte del clan, a cui lui non ha potuto opporre alcuna resistenza, il suo cuore non ha retto. Soccorso immediatamente da altri turisti, quando sono arrivato ho potuto solo assistere alla incredulità e allo sconforto di chi c'era. Morto sulla spiaggia".

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