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Omicidio del piccolo Cocò a Cassano, confermato l'ergastolo per Campilongo e Donato

La morte del bambino indusse il Pontefice a recarsi in Calabria e, nel giugno di quello stesso anno, Jorge Bergoglio "scomunicò" i mafiosi

Cocò Campolongo

L'omicidio che scosse Papa Francesco. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna all'ergastolo inflitta in primo e secondo grado, a Cosenza e Catanzaro, a  Fausto Campilongo e Cosimo Donato, smascherati grazie ad una lunga indagine condotta dalla Dda di Catanzaro e dai carabinieri.

I due imputati sono stati ritenuti responsabili, con sentenza definitiva, di concorso nel triplice omicidio di Nicola “Cocò” Campolongo, il bimbo di 3 anni assassinato nelle campagne di Cassano insieme con il nonno, Giuseppe Iannicelli e una donna marocchina, Betty Taoussa, nel gennaio del 2014. I corpi delle vittime, dopo l'agguato, vennero dati alle fiamme.

La morte del bambino indusse il Pontefice a recarsi in Calabria, nel giugno di quello stesso anno e, durante l'incontro con 250.000 fedeli assiepati a Sibari ad ascoltarlo, Jorge Bergoglio "scomunicò" i mafiosi. Il discorso pronunciato quel giorno dal Papa è passato alla storia: mai, infatti, la Chiesa aveva assunto una posizione tanto forte e determinata.

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