Il Covid continua a cannibalizzare l’assistenza specialistica spingendo le malattie ordinarie in fondo alla coda. La sanità calabrese con i fianchi asciugati dalla fame di quasi undici anni di inutile (e dispendioso) commissariamento mostra i segni della sofferenza nei bollettini delle ultime 24 ore con i reparti di Rianimazione che continuano a ricevere pazienti. All’“Annunziata”, dopo i tre ingressi di giovedì, ieri è toccato ad una 56enne di Cosenza. Il totale dei malati gravi costretti a cure intensive sale così a quota dieci (e altri due cosentini sono da giorni nell’area critica del “Mater Domini” di Catanzaro). Delle sette nuove postazioni, che nell’ospedale civile sono state sottratte alle altre patologie, in soli due giorni ne sono state occupate già quattro. Sono tutte persone con gravi complicazioni polmonari. Ma continua a dilatarsi anche il dato dell’occupazione dei reparti ordinari. Complessivamente, nelle aree mediche cosentine sono ricoverati 78 pazienti con sintomi gravi (35 all’Annunziata, 35 al polo covid di Rossano e 8 ad Acri).
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