I ricercatori del Dipartimento di Chimica e Tecnologie chimiche dell’Università della Calabria hanno depositato un nuovo brevetto per un impianto che consente di estrarre in modo ecocompatibile fibre naturali destinate all’industria della moda, dell’arredamento o ad altre filiere produttive.
Perché rendere più sostenibili alcuni comparti industriali passa anche dalla disponibilità di fibre e materie prime green. E non sono le fonti spesso a mancare: il problema in molti casi è il processo d’estrazione. Lungo e non sostenibile, sul piano ambientale e su quello economico.
La nuova tecnologia sviluppata dai ricercatori Unical: “Processo e Impianto per la Estrazione di Fibre Cellulosiche da Piante Liberiane”, promette invece di essere efficiente e con impatto ambientale pressoché nullo: basso costo impiantistico, processo totalmente green ed ecocompatibile, maggiore qualità della fibra prodotta, facilità di automatizzazione.
Il nuovo brevetto industriale – si apprende da una nota stampa – è stato sviluppato e applicato dai ricercatori Unical nell’ambito di Forestcomp, progetto coordinato dal professore Giuseppe Chidichimo. L’obiettivo è quello di realizzare materiali compositi innovativi ed eco-compatibili, in collaborazione con il Centro Ricerche Fiat e altre importanti aziende nazionali.
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