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"Ritardo inspiegabile e scandaloso", scuola bocciata a Cosenza

Lo denuncia uno dei trenta vincitori del concorso finalizzato all'abilitazione bandito nel 2020 per insegnare lettere alle Superiori

«Ci si chiede, nauseati, a chi giova tutto ciò, quali sono e di chi sono gli interessi da salvaguardare. I ritardi dell’Ufficio scolastico regionale, con il colpevole silenzio di tutte le sigle sindacali operanti sul territorio, ledono pesantemente i diritti e le aspettative di docenti che hanno superato un concorso decisamente selettivo, rimandato di due anni (a causa anche della pandemia), e che significava per molti una stabilizzazione attesa da tempo». Lo denuncia con amarezza, prima ancora che con rabbia, uno dei trenta vincitori del concorso finalizzato all’abilitazione per la classe di concorso A012 (Discipline letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado) bandito nel 2020, raccontando che dopo oltre due mesi dal completamento della selezione, ancora non è stata pubblicata la graduatoria di merito, facendo perdere ai promossi al termine del difficile iter, di entrare dalla porta principale nel mondo della scuola.

L’iter

Il prof in attesa ricostruisce come il concorso «prevedeva un totale di 74 posti per gli aspiranti che sarebbero stati in grado di superare le prove prestabilite. In Calabria su 793 iscritti, in 57 hanno superato la prova scritta (il 7,2%). Di questi 57 ammessi agli orali, circa una trentina hanno superato il colloquio. Le prove scritte si sono tenute nel mese di marzo, mentre le prove orali sono iniziate nella prima settimana di giugno, e si sono completate precisamente il 16 giugno. Ed è proprio da quella data (quasi 70 giorni!) che io e tutti gli altri candidati aspettiamo la pubblicazione della graduatoria di merito da parte dell’Ufficio scolastico regionale, che ci garantirebbe la possibilità di ambire legittimamente all’entrata in ruolo. Un ritardo inspiegabile e scandaloso, che ancora una volta sottolinea l’incapacità degli uffici amministrativi di svolgere adeguatamente il compito al quale sono preposti».

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