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Cosenza, un silenzio assordante avvolge la Biblioteca civica

La biblioteca civica di Cosenza

Porte chiuse da marzo 2020. In concomitanza con l’inizio dell’emergenza Covid. Gli unici due dipendenti (potrebbe rimanerne soltanto uno da gennaio avendo l’altro fatto domanda di pensione) durante questo arco di tempo hanno raccolto briciole degli stipendi. Ognuno aspetta qualcosa cinquantamila euro. Per il resto, riunioni, promesse, progetti (di quello ministeriale che avrebbe dovuto coinvolgere la Biblioteca Nazionale si sono perse le tracce) caduti nel vuoto. Idem le proposte di associazioni locali per una raccolta fondi utile a risollevare le sorti della Civica che avrebbe dovuto coinvolgere benefattori e calabresi sparsi nel mondo. E così la Biblioteca Civica continua a rimanere chiusa. Non si parla più di apertura né di passaggio verso qualche altro ente così come speravano dipendenti, studiosi e utenti. Non si sa nulla su alcuni lavori che avrebbero dovuto interessare lo storico edificio. Un altro Natale amaro. Così come gli anni passati. Ma lo stesso è stato a Pasqua e Ferragosto. Dal 2020 ai giorni nostri. Nulla sotto l’albero e forse nulla nella calza della Befana. Sì, forse. Perché, è di queste ore la notizia, la giunta comunale di Palazzo dei Bruzi (il Comune di Cosenza è socio fondatore della Biblioteca di piazza 15 Marzo insieme alla Provincia e all’Accademia Cosentina) ha deliberato la concessione di un contributo di 100mila euro per il biennio 2022-2023: 40mila euro per l’anno in corso e 60mila per quello che verrà. Altri diecimila euro verranno versate nelle casse dell’Accademia (4mila adesso, 6mila nel 2023).

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