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Cosenza, il racket ha suonato la ritirata durante le feste natalizie

In calo intimidazioni ed estorsioni rispetto al dicembre 2021: è l’effetto dell’offensiva antimafia degli ultimi mesi

La “bacinella” è rimasta vuota. Il Natale quest’anno per le cosche confederate bruzie è stato povero. L’offensiva della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha privato le consorterie locali di boss, picciotti e gregari lasciando le strade più... libere. E così, il solito “batticassa” previsto nei giorni antecedenti alla notte più bella dell’anno, è clamorosamente fallito. Dai “clienti” abituali dell’«anonima racket spa» non s’è presentato nessuno a riscuotere le rate concordate. E nessuno s’è messo, nel contempo, a seminare bottiglie incendiarie, accendini e pallottole in giro per cantieri e attività commerciali dell’area urbana.

Per la prima volta gli “ambasciatori del pizzo” non si sono fatti avanti a riscuotere e quanti, tra gli imprenditori, si sono “messi a posto” l’hanno fatto di loro iniziativa per non perdere il vizio di piegare la testa in silenzio e sentirsi... tranquilli. Si tratta - è evidente - di un fatto epocale confermato, peraltro, dai dati statistici.
«I numeri riferiti ad attentati e intimidazioni» spiega il questore Michele Maria Spina «segnano un calo nettissimo rispetto al 2021. Credo sia frutto degli esiti della operazione “Reset” ma pure delle attività di monitoraggio e controllo compiuto dalle forze di polizia».

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