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Corigliano Rossano, solidarietà collettiva per l'intimidazione all’avvocato Salcina

Lo sdegno del circolo cittadino di Fratelli d’Italia. Il sindaco Flavio Stasi: «Dobbiamo restare vigili e attenti»

Nell’arco di quindici giorni sono stati tre gli atti intimidatori registrati in città. Almeno quelli noti e denunciati: colpiti un cantiere e un professionista per due volte. Episodi che si vanno ad aggiungere ad una stagione di macchine incendiate, anche in pieno giorno, e bottiglie molotov lasciate a mo di avvertimento in più cantieri. Non sembra essere cambiato molto da quando si è riunito in città il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. La città ovviamente si interroga e chiede maggiore attenzione da parte delle istituzioni. «Dobbiamo restare vigili e attenti perché episodi come questi che minano la serenità della nostra comunità, della gente per bene, non sono accettabili». Così commenta l’accaduto il Sindaco Flavio Stasi che aggiunge:

«Più volte nell’ultimo anno ho fatto presente come la nostra città che si batte da sempre per la legalità in ogni ambito ha il diritto di essere tutelata e di avere vicino tutte le istituzioni in questo percorso. Nel condannare senza se e senza non solo i recenti episodi, ma tutti quelli di cui siamo venuti a conoscenza, ribadisco e confermo il nostro impegno come amministrazione comunale ad attuare ogni azione in nostro potere per contrastare questi fenomeni e a collaborare con le forze dell’ordine per le quali però torno a chiedere più mezzi e uomini per governare un territorio vasto e dalle mille problematiche». Ad intervenire sul recente fatto di cronaca anche il circolo cittadino di Fratelli d’Italia esprimendo la propria solidarietà al professionista e rimarcando come tali atti debbano essere condannati pubblicamente. «La società civile alzi un muro altissimo di legalità. Torna a colpire la banda del cerino e questa volta lo fa contro un uomo di legge, incalza Fdi – l’avvocato Andrea Salcina. Un gesto di una inaudita violenza» lo definiscono dal partito cittadino della Meloni, «che fa il paio con un’altra intimidazione subita dal legale alcuni giorni addietro quando mano ignota ha danneggiato 350 piante di un suo agrumeto».

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