
Sabato mattina alle 10 si ritroveranno all'ospedale Giannettasio per protestare. La ferita per la morte del giovane Eugenio Bisogni è ancora fresca e nel giorno del presidio promosso da La Base Cosenza ci saranno anche i familiari del ragazzo. "Come si può morire a 29 anni dopo ore di attesa in ospedale?", scrivono i componenti de La Base, "Come possiamo ritrovarci vittime nei luoghi preposti alla cura e alla preservazione delle nostre vite? Ce lo stiamo ancora domandando e ce lo chiediamo da troppo tempo, per Eugenio, per Marta, per tutte le persone calabresi morte a causa di un diritto negato. Quando non esiste il diritto alla salute è direttamente minacciato il diritto alla vita. Non vogliamo più vedere esistenze spezzate, non vogliamo più veder disseminate famiglie distrutte. Il Governo ha fallito e continua a volerci polmone economico di privati e di altre regioni con un piano di rientro che ha lasciato solo strutture vuote e malasanità, la Regione continua a mantenere i propri equilibri sui potentati della sanità privata. Siamo stanchi e stanche delle morti in ospedale, vogliamo giustizia per le vittime. Giustizia e dignità per i familiari e, più semplicemente, vogliamo che le nostre vite siano tutelate e che non ci siano altri morti nelle mani di uno Stato assente.Sabato ci saremo. Insieme per Eugenio e per tutte le vittime della malasanità. Vogliamo giustizia. Vogliamo il diritto alla salute".
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