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Scuola a Cosenza, incontro all’Atp su classi e cattedre. I dubbi di Unicobas

Ieri mattina il dialogo con i sindacati

Il punto sugli organici. Ieri mattina a Palazzo Lecce si è svolto un incontro tra i vertici dell’Ambito territoriale provinciale e i sindacati per discutere dell’organico relativo al prossimo anno scolastico. Sono stati ribaditi i numeri emersi nei giorni scorsi nel faccia a faccia tra le segreterie calabresi e l’Ufficio scolastico regionale, con cali di cattedre per i posti comuni e aumenti per quanto invece riguarda i docenti di Sostegno. Per avere un quadro dettagliato dei vari istituti cosentini bisognerà attendere la prossima settimana.

Diamo i numeri

A perdere più alunni sarà la provincia di Reggio Calabria con 1.176 studenti in meno rispetto all’anno scolastico ‘22/’23, che si tramutano in una perdita di 32 classi. A seguire il Cosentino con -1.012 alunni che significa 29 classi in meno. Terzo posto in condominio tra i “perdenti” per Vibo Valentia e Crotone: entrambi meno 491 alunni che diventano meno ventidue classi per Vibo, ma tre classi in più per Crotone. Segno positivo su tutta la linea per la provincia di Catanzaro che mostra un salto positivo di 27 alunni e + undici classi.

Priorità alle criticità

A margine dell’incontro di ieri mattina è stata diramata una nota dalla segreteria regionale della Unicobas Scuola e Università nella quale si sottolinea come «i sindacati non firmatari di contratto collettivo nazionale della scuola sono stati ricevuti all’Atp di Cosenza dalla dirigente Giannicola sulla informativa degli organici provinciale di Cosenza».
Pur apprezzando «la soddisfazione dell’amministrazione per la tenuta degli organici nei vari ordini di scuola – spiega il segretario Pino Assalone – come sindacato Unicobas riteniamo che le sofferenze in cui versano le nostre realtà scolastiche dell’entroterra cosentino rappresentano fonte di preoccupazione, soprattutto alla luce di contesti socio economici deboli che necessitano, invece, per sopravvivere, di risorse economiche ministeriali destinate a non far chiudere le istituzioni scolastiche in quelle realtà. Gli organici rappresentano la fotografia di quanto avviene nelle nostre istituzioni scolastiche che hanno bisogno di quotidiane mappatura per definire al meglio la distribuzione del personale scolastico attraverso una fitta sinergia tra l’amministrazione centrale e le amministrazioni scolastiche. Solo così si ha il quadro esatto di quello che avviene in temi di organici, di numeri di classe e di tutto quello che rappresenta il panorama scolastico per tutti gli ordini di scuola».

Attenzione alle criticità

Assalone aggiunge d’avere «insistito sul fatto che il principio regolativo dev’essere quello di un’offerta di organico dove in maniera maggiore si presentano le criticità. Cosi come abbiamo provato a puntualizzare che il miglioramento dell’offerta formativa per quanto riguarda lo strumento musicale debba basarsi su principi che rispondano alle esigenze territoriali».

 

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