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Appalti e concorsi truccati a Cleto, divieto di dimora per l’ex sindaco TUTTI I NOMI

Terremoto giudiziario a Cleto: con Giuseppe Longo indagate altre 27 persone. L’inchiesta condotta dai Pm di Paola

L'ex sindaco di Cleto, Giuseppe Longo

Appalti pilotati, concorsi truccati per favorire gli amici. È la fotografia scattata dai nuovi sviluppi di un’inchiesta della Procura di Paola che, ieri, ha portato all’esecuzione di tre misure cautelari per un totale di 28 indagati. Coinvolto anche un dipendente del Comune di Roma che, secondo le indagini, avrebbe aiutato alcuni professionisti amici facendo sulle sue “amicizie” nel Comune di Cleto.
Agli arresti domiciliari è finito Salvatore Paonessa di Lamezia Terme. Mentre per l’ex sindaco di Cleto; Giuseppe Longo, il gip Roberta Carotenuto ha emesso un divieto di dimora. Secondo le indagini – coordinate dal procuratore capo Pierpaolo Bruni – l’ex sindaco Longo avrebbe pilotato un concorso per l’assunzione di un istruttore direttivo amministrativo. Mentre è stato emesso un obbligo di dimora nei confronti di Alfonso Francesco Alimena, di Aprigliano.

Quest’ultimo – secondo l’accusa – avrebbe favorito al concorso il candidato Paonessa e avrebbe quindi incassato del denaro che gli sarebbe stato versato dal vincitore del concorso attraverso l’allora sindaco Longo. L’ex sindaco, Alimena e Paonessa sono, quindi, i tre destinatari delle misure cautelari rispettivamente di un divieto di dimora, di un obbligo di dimora e degli arresti domiciliari.

I nomi:

Ma nel provvedimento firmato dal procuratore Bruni e dal sostituto Luca Natalucci, sono indagate a vario titolo altre 25 persone oltre a loro tre. Si tratta di: Alessandro Isabella di Cleto; Antonio Mario Cascarano di Cinquefrondi; Antonio Mottola di Benevento; Francesco Algieri di Cosenza; Franco Fata di Amantea; Giuseppe Filice di Cleto; Salvatore Carnevale di Fuscaldo; Floriana Spirito di Cleto; Amedeo Colacino di Catanzaro; Maria Tenuta di Montalto Uffugo; Carmen Dirini di Castrolibero; Giovanna Principe di Rovito; Giovanna Oliverio di Cetraro; Sandro Bonacci di Nocera Terinese; Cosimo Bianchi di Latina; Domenico Presta di Buonvicino; Marcello Mazza di Piane Crati; Pantaleone Francesco La Valle di Soverato; Felice Stefano Marascio di Montepaone; Arturo Veltri di Cosenza; Paolo Stilla di Grimaldi; Carmela Di Cianni di San Sosti; Italo Ianni Palarchio di Amantea; Giuseppe Falsetti di Amantea e Laura Conte di Amantea. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di tentata concussione e turbata libertà degli incanti.

Gli appalti

L’inchiesta del procuratore Bruni ha cercato di fare luce su presunti appalti e concorsi truccati, ma anche su presunti illegittimi affidamenti dei lavori che riguardavano, ad esempio, l’affidamento del servizio di gestione e raccolta dei rifiuti. Gli indagati avrebbero truccato concorsi e appalti per favorire ditte amiche. Nel dicembre del 2021 furono eseguiti perquisizioni e sequestri a carico di alcuni di questi indagati nell’ambito di indagini che viaggiavano sull’asse Cleto-Roma alla ricerca di «funzionari compiacenti» che avrebbero aiutato i professionisti indagati. Gli inquirenti avrebbero accertato che la pioggia di fondi sarebbe arrivata da intermediari che avrebbero fatto da tramite con «gli amici di Roma». Nel provvedimento, notificato ieri dalla Guardia di Finanza, sono contenuti quasi trenta episodi delittuosi contestati dai magistrati agli indagati. Quest’ultimi, in quanto tali, devono essere considerati innocenti fino a sentenza passata in giudicato.

 

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