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Longobucco, consulenze e perizie sul viadotto crollato

L’inchiesta della Procura di Castrovillari sul crollo del ponte lungo la Strada Statale “Sila-Mare”

Un antico e impetuoso “nemico”. Il fiume Trionto scende ingannevole dal monte Paleparto tra le vallate della Sila Greca mostrando spesso il suo doppio volto: quello benefico perchè fonte irrigua per i campi e, l’altro, funesto e devastatore, perchè capace in poche ore di divorare uomini e cose. È così da secoli: a Longobucco v’è memoria delle vite ingoiate dal corso d’acqua negli anni Trenta e, ancora, v’è testimonianza di quanto ripetutamente avvenne negli anni Cinquanta quando, nell’immediato Dopoguerra, venne attuato un disboscamento selvaggio di quell’area della Calabria consentendo così al fiume d’insinuarsi più facilmente tra le colture e gli abitati. Le contrade di Ortiano e Manco rimanevano, a quel tempo, isolate per settimane perchè le acque spazzavano via sistematicamente i passaggi provvisori realizzati sul fiume. Per i residenti tutto diventava complicato, anche procurarsi i viveri. L’opera di rimboschimento decisa tuttavia nel decennio successivo, ha poi gradualmente ridato equilibrio all’ecosistema anche se la forza del Trionto in piena, gonfiato dalle piogge, ha continuato a fare paura.
La strada “Sila-Mare” pensata nei primi anni 70 e appaltata nel 1993 dalla disciolta Comunità montana locale, avrebbe dovuto rappresentare la sfida della modernità alla imprevedibile natura padrona incontrastata per secoli di spazi e colline. Una natura arcigna con cui persino i romani avevano fatto i conti quando nelle viscere di Longobucco scavarono le loro miniere alla ricerca d’argento.
La strada, divisa un quattro lotti, percorre il tracciato del corso d’acqua e s’inserisce nel cuore di spazi sorvegliati dall’alto da superbi contrafforti. La costruzione di un’opera del genere non può che seguire criteri ingegneristici e strutturali di elevata fattura e resistenza. Il crollo del viadotto, invece, testimonierebbe l’esistenza di possibili lacune sulle quali la procura di Castrovillari, guidata da Alessandro D’Alessio, intende fare chiarezza. Nei prossimi giorni saranno nominati dei consulenti e acquisiti carteggi e documentazione, progetti e relazioni tecniche, riferiti ai lavori eseguiti.

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