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Cosenza, iniziative nelle scuole contro la violenza di genere

Promosse dalla Provincia. La presidente Rosaria Succurro: «L’amore non può essere possesso e prevaricazione»

Rosaria Succurro

La difesa dei diritti delle donne. La salvaguardia delle loro prerogative di madri, sorelle, mogli, compagne; la necessità di sconfiggere concetti come quello dell’«ominità» che appaiono figli di una subcultura a lungo dominante nel meridione.
Rosaria Succurro è la prima donna diventata presidente della Provincia: un ruolo significativo fatto di oneri e onori. Un ruolo che l’esponente politico - che è pure la prima donna a guidare San Giovanni in Fiore, il più importante comune dell’area silana - ha inteso svolgere anche in direzione della promozione di campagne importanti rivolte soprattutto agli studenti per educare i giovani a respingere, con ogni mezzo, l’esercizio della violenza di genere.
Una serie di incontri con le scuole e nelle scuole hanno interessato i ragazzi e le ragazze di istituti di istruzione superiore di Cosenza, San Giovanni in Fiore e Corigliano Rossano. A incontrare i giovani ci sono stati testimoni importanti come Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo uccisa e fatta sparire per lupara bianca a Limbadi; Marisa Manzini, sostituto procuratore generale di Catanzaro e autrice di un libro sulle “Donne resistenti”; il questore Michele Maria Spina, il tenente colonnello dei carabinieri Dario Pini, comandante del Reparto operativo, il capitano Chiara Soldano, responsabile della compagnia di Rende; l’attrice Daniela Fazzolari, impegnata in importanti serie tv e in produzioni filmiche contro la violenza sulle donne; il funzionario di Polizia Tiziana Scarpelli, specialista nella lotta ai crimini compiuti in danno di donne; Marisa Garofalo, sorella di Lea Garofalo, icona della ribellione delle donne contro la mafia; Giuseppe Zanfini, vicequestore e dirigente del commissariato di Corigliano Rossano. A inaugurare la serie di incontri è stata un’altra donna delle Istituzioni, il prefetto Vittoria Ciaramella.

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