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Rende, l’ex moglie detenuta prende le distanze dal boss Porcaro

Missiva inviata agli avvocati da Silvia Guido dopo la diffusione della notizia del pentimento dell’esponente delle cosche

Il boss è solo. Silvia Guido, ex moglie di Roberto Porcaro, ha formalmente comunicato ai propri legali di fiducia, Giorgia Greco e Tanja Argirò, di non condividere la scelta collaborativa fatta dall’uomo con cui ha diviso parte della vita. La Guido si è separata in via definitiva dall’esponente di vertice delle “cosche confederate” ed ha già avviato le pratiche di divorzio. Con lei, almeno secondo quanto comunicato nella missiva inviata alle due avvocate, prendono le distanze dal padre anche i tre figli della coppia. Nessuno di loro, insomma, vuol essere incluso in eventuali programmi di protezione accordati ai familiari dei collaboratori di giustizia.
Silvia Guido è detenuta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dal primo settembre scorso per effetto della monumantale inchiesta “Reset” condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro la direzione strategica, i presunti favoreggiatori e i “picciotti” delle cosche dominanti nell’area urbana compresa tra Cosenza, Rende e Castrolibero.
La donna - secondo la tesi d’accusa sostenuta dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla, e dai pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti - si sarebbe prestata a favorire gli affari illeciti dell’ex coniuge e del capobastone Francesco Patitucci. Una microspia piazzata in casa di Patitucci ha registrato tutti i colloqui avuti dalla donna con la ex moglie del superboss, Rosanna Garofalo e con lo stesso Patitucci. Rispetto alle accuse di partecipazione all’associazione mafiosa, la Guido s’è tuttavia sempre protestata innocente e tale dovrà essere considerata sino alla definizione della vicenda giudiziaria.

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