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Rende, il Psc sotto la lente del prefetto Giuffrè

Primo nodo da sciogliere il Piano urbanistico da poco approvato. Poi toccherà alla città unica e al predissesto

«Azzeramento completo». È l’intenzione del commissario prefettizio Santi Giuffrè, coadiuvato da Rosa Correale, Viceprefetto Vicario in servizio presso la Prefettura bruzia, e Michele Albertini, Dirigente in servizio presso la Prefettura di Brindisi. Da pochi giorni alla guida del Comune, dopo lo scioglimento dell’intero Consiglio comunale, il commissario sta studiando ogni singola carta e delibera. Ma non intende avere alcun contatto con chi, finora, ha gestito la macchina amministrativa. Né politici, né evidentemente impiegati comunali.
Tre, tra tutti, i punti nevralgici su cui dovrà necessariamente prendere posizione. Il Piano strutturale comunale, la questione relativa alla città unica e Predissesto.

Autotutela per il nuovo Psc?

La prima importante scelta ricade sul Piano strutturale comunale, dunque, da poche settimane approvato dall’assise municipale. Il commissario Giuffrè è certamente a conoscenza del modus operandi e delle polemiche che hanno "accompagnato" l'approvazione dello strumento urbanistico. Così come la Correale che ha ricevuto, in quelle ore di fortissime polemiche post consiglio comunale, gli ex consiglieri comunali d'opposizione recatesi in Prefettura per protesta.
Si potrebbe procedere, in autotutela, alla sospensione di quella delibera del Consiglio oppure terminare il periodo delle osservazioni e poi inviare tutto alla regione Calabria?

Città unica

Non meno importante la questione relativa alla città unica, il cui dibattito ha preso quota negli ultimi mesi in seguito alla proposta di legge regionale sul comune unico. Se le intenzioni della Regione, infatti, sono quelle di accelerare l'iter procedurale (nei prossimi giorni è prevista una convocazione a Reggio Calabria della commissione regionale ad hoc), non è detto che, per Rende, possa essere una scelta condivisa. Anche in questo caso, per i commissari, la decisione ultima potrebbe essere diversa dagli ex amministratori d'oltre Campagnano.

Predissesto

Ed anche sui conti pubblici l'esito per la definitiva- ed ufficiale- fuoriuscita dal predissesto, dopo dieci anni, non è affatto scontato. E non sappiamo, ancora, se i tre commissari siano intenzionati a chiedere lumi alla Corte dei conti.

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