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Individuato il punto in cui è morta Denise Galatà durante l'escursione sul Lao a Laino

La studentessa perse la vita mentre stava facendo rafting in gita

Denise Galatà

Evidenziate le coordinate dell’incidente e, soprattutto, fissato il punto in cui è stato ritrovato il corpo senza vita della giovane Denise Galatà, la studentessa deceduta nelle acque del fiume Lao mentre era impegnata, in un tragico fine maggio, a fare rafting coi compagni di scuola. Il consulente della procura s'è recentemente calato nelle gole dove scorre il fiume Lao, quindi verificato la portata di un affluente del Fiume Lao, vale a dire il Torrente Iannello, probabilmente ingrossatosi a causa delle forti precipitazioni registrate proprio nei gironi della tragedia.
Altri accertamenti tecnici irripetibili si terranno presso il canoa club interessato dall'attività investigativa e ai sequestri. Consulenti e periti delle parti dovrebbero accertare la bontà dei materiali usati per la sicurezza degli escursionisti. L’indagine procede verso la sua conclusione, senza tralasciare alcun dettaglio in relazione ai regolamento che governa la discesa del fiume sui gommoni, ma anche le condizioni meteo che determinarono l’allerta gialla registrata al momento della sciagura. Allo stato sono due gli accertamenti tecnici che si sono succeduti dalla tragica scomparsa della studentessa di Rizziconi. L’ing Viggiani, nominato dal sostituto procuratore della Repubblica, la dottoressa Simona Manera, è seguito dai periti del collegio difensivo, vale a dire l’ingegnere Pasquale Saladino, il geologo Giuseppe Campanella, il prof. Franco Calomino, il maestro di rafting, Andrea Gatti, l’ingegnere Danilo Algieri Ferraro e il consulente Antonio Trani.
Il procuratore capo dott. Alessandro D’Alessio e il sostituto procuratore, la dottoressa Simona Manera, hanno già iscritto nel registro degli indagati il sindaco di Laino Borgo Mariangelina Russo e altre 9 persone presenti nel mondo del rafting del territorio come responsabili delle associazione sportive e/o guide. Inutile dire che la tragedia ha segnato l’attività sportiva dei canoa club, alcuni dei quali operano proprio al confine tra la Calabria e la Basilicata per portare avanti la stagione estiva su un corso d’acqua che presenta una buona portata d’acqua ed un tracciato tenuto attentamente sotto controllo dalle Istituzioni preposte.

 

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