Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Cosenza, la nuova sanità porterà le cure direttamente a casa del paziente

Oggi il governatore Occhiuto presenta la riforma delle reti assistenziali. Nel Cosentino sette ospedali di comunità e 22 case della salute. Irrompono sulla scena l’infermiere di quartiere e la telemedicina

Si alza il sipario su una riforma storica. Oggi, il governatore-commissario Roberto Occhiuto svelerà la sua idea di sanità per la Calabria.
I nuovi modelli, che dovranno essere assorbiti dagli atti aziendali di Asp e Azienda ospedaliera, delineano gli schemi per ricostruire la fiducia nei cittadini attraverso organizzazione, strategia e risorse umane. Probabilmente, proprio il capitolo-personale, al momento, è quello da consolidare. Mancano medici negli ospedali, sulle ambulanze del 118, nella continuità assistenziale, in ogni angolo di questo territorio. E non si trovano infermieri che diventano fondamentali nella nuova grammatica sanitaria con l’ingresso sulla scena della medicina di prossimità dell’infermiere di quartiere che concorrerà alla realizzazione del concetto di ospedalizzazione domiciliare.
L’obiettivo del nuovo modello di assistenza, secondo l’algoritmo delle reti (ospedaliera e territoriale), prevede l’istituzione di presidi filtro per evitare l’assedio degli ospedali. E non solo. La rete assistenziale territoriale avrà il compito di prendere in carico e accompagnare il paziente cronico all’interno di un percorso terapeutico completo ed efficace per evitare che possa ritornare in ospedale. Fondamentali saranno gli strumenti innovativi e tecnologicamente avanzati (telemedicina) che garantiranno l’assistenza domiciliare (con vere e proprie forme di ospedalizzazione domiciliare) all’interno dei distretti.
Dall’algoritmo sono germogliati gli ospedali di comunità. Nel Cosentino dovrebbero essere sette: Cosenza (nel centro storico), Cariati, Lungro, Mormanno, San Marco Argentano, Scalea e Cassano. Ci saranno, poi, le case di comunità in almeno 22 centri: Cassano, Amantea, Cetraro, Verbicaro, Roggiano, Mormanno, Lungro, Scalea, Rende, Luzzi, Spezzano della Sila, Longobucco, Rocca Imperiale, Bisignano, Montalto, Casali del Manco, Crosia, Villapiana, Rogliano, Torano, San Giorgio Albanese e Parenti. Altro elemento di novità saranno le Centrali operative territoriali per il coordinamento di continuità, accessibilità ed integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria. Sette le sedi provinciali: Corigliano, Rossano, Cosenza, Rende, Paola, Castrovillari e Acri.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

 

Caricamento commenti

Commenta la notizia