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Tagli indiscriminati di pini a Quattromiglia, flashmob di protesta a Rende

Ambientalisti in piazza. Appello al Prefetto e alla terna commissariale

Il taglio di decine e decine di pini che avevano più di mezzo secolo ha scatenato ambientalisti e cittadini. Una “rivolta” pacifica ma molto forte. Sia sui social sia per strada. Ieri sera, dinanzi l’ingresso principale del Comune di Rende, è partito addirittura un “flashmob”, per celebrare simbolicamente una 'veglia funebre' in onore del viale alberato di Via Leonardo Da Vinci quasi interamente abbattuto negli ultimi tre giorni su delibera dell'ex amministrazione del Comune di Rende.
“Residenti e associazioni intendono protestare pubblicamente contro un provvedimento ritenuto sconsiderato ed illegittimo che ha portato al taglio di decine di pini. Alberi sani e lussureggianti che contribuivano ad armonizzare il paesaggio, caratterizzato prevalentemente da cemento e asfalto, che con le loro folte chiome ad ombrello contribuivano ad abbassare la temperatura del suolo (in questi giorni incandescente) e a mitigare il cambiamento climatico”, hanno voluto ribadire le associazioni di volontariato “I giardini di Eva”, “MEDiterranea”, di “Promozione sociale Progetto meridiano”, “Primavera della Calabria”, “Fiab Cosenza ciclabile”, “Associazione Insieme OdV”, “Ente Sociale Sportiva Europea”, “Centro studi e formazione”, “Forum Terzo Settore Tirreno cosentino”. “Li chiamano progetti di rigenerazione urbana e vengono finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il linguaggio utilizzato è rassicurante ma la scena che appare agli occhi è raccapricciante”, racconta una signora inviperita per l’accaduto. “Sono anni che la strage di pini si ripete a Rende, ma mai si riteneva possibile che sarebbero arrivati ad abbattere l'intero viale del quartiere di Quattromiglia. Il danno all’ambiente è irreparabile, quanti anni e quanti lecci ci vorranno per ripristinare l’ossigeno perduto, e il paesaggio chi potrà ricostruirlo?”, aggiungono altri. Le associazioni ambientaliste, i comitati di quartiere, la cittadinanza, i movimenti hanno partecipato attivamente muniti di cartelli in difesa degli alberi sopravvissuti e di lumini per manifestare simbolicamente il lutto. Perché tutti in piazza? “Per protestare contro il provvedimento ritenuto assolutamente inopportuno e illegittimo del taglio dei pinus pinea”, la loro risposta. E poi per fare appello al Prefetto di Cosenza, ed ai commissari che, attualmente, fanno le veci di sindaco a Rende.

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