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Troppe intimidazioni a Corigliano Rossano, Stasi chiede di rafforzare i presidi di polizia

Il primo cittadino è preoccupato per la gravità dell’escalation criminale. Contro il racket lo sdegno della segreteria della Cgil Sibarite-Pollino

«Quello che si è consumato l’altra notte è un episodio che ci dimostra che, non appena lo Stato abbassa la guardia, la criminalità si mostra in tutta la sua ignobile arroganza». Ha commentato così il sindaco Flavio Stasi l’ennesimo atto incendiario ai danni di una azienda del territorio avvenuta la notte scorsa a Corigliano Rossano in contrada Santa Lucia, dove sono stati incendiati cinque furgoni della ditta Sima Distribuzione impegnata a fornire all’ingrosso prodotti e materie prime per pasticcerie panifici e gelaterie. Un primo cittadino che, come già fatto in passato, torna a chiedere una presenza e una attenzione maggiore da parte dello Stato. «Quello di Corigliano-Rossano è un territorio produttivo, tra i più produttivi della Calabria, con una comunità laboriosa ed onesta che merita la tutela dello Stato. Massimo sostegno e fiducia – aggiunge il primo cittadino – nei confronti delle Forze dell'Ordine che si occuperanno delle indagini, ma è evidente che anche loro devono essere significativamente rafforzate come altri presidi dello Stato». Poi rilancia il suo pensiero che ha manifestato anche in altre sedi alla luce del susseguirsi di episodi incendiari che hanno flagellato la città: «Quando le istituzioni arretrano, altre forze occupano quello spazio. Il Comune è e resta sempre in prima fila contro questa piaga putrescente, ma è il momento che il Governo concretizzi dei passi avanti altrimenti ci troveremo periodicamente ad commentare episodi del genere».

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