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Rende, le tante strutture comunali e la ricostruzione dei commissari

Il documento trasmesso al Viminale affronta una serie di controversi passaggi

Dopo l’arrivo della triade commissariale, in città si discute molto della relazione che la Commissione d’accesso antimafia, nei sei mesi precedenti allo scioglimento, ha prodotto. Le 500 pagine vergate dal prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, su indicazione dei tre commissari, Prefetto Antonio Reppucci, il Vice Questore P.S. Giuseppe Zanfini ed il Ten. Col. CC SPE Dario Pini hanno interessato, nello specifico, tutte le scelte amministrative, e non solo, degli ultimi anni a guida Manna. Il patrimonio immobiliare, gli appalti, le opere pubbliche da gestire sono certamente i “nodi” più spinosi cui dovere, necessariamente, fare i conti. Lo stadio Marco Lorenzon, il palazzetto dello sport, il parco acquatico, i lavori di adeguamento sismico di alcune scuole, Quattromiglia in particolare, altri lavori pubblici rappresentano gli otto capitoli della relazione. Ogni sottotitolo svela, secondo la commissione, azioni amministrative al vaglio degli inquirenti che hanno, però, decretato “gli elementi rilevanti ex art 143 del Tuel su condizionamenti criminali”.

Il palazzetto dello sport “…è opportuno rammentare come D’ambrosio Adolfo, riacquistata la libertà, abbia proseguito nella trattativa già intavolata con gli attuali Sindaco del Comune di Rende - Manna Marcello - e Assessore ai Lavori pubblici del predetto Comune – Munno Pino dal di lui fratello D’ambrosio Massimo. Al riguardo, il patto stipulato con gli amministratori pubblici, a fronte del quale il gruppo riconducibile a D’ambrosio Adolfo ha garantito il proprio sostegno elettorale, aveva ad oggetto la gestione del palazzetto dello sport e, in specie, dei servizi che ruotano attorno alla gestione dello stesso”, si legge in una parte, molto significativa, della relazione.

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