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Acri, fuoco finalmente domato. Divampano altri roghi sul Tirreno

Quattro fronti nel territorio del Cosentino più colpito. Linee telefoniche saltate e la rabbia degli imprenditori agricoli

Nell’aria un odore acre di bruciato mentre il vento continua a trascinare con sé cenere e fumo. Così la cittadina silana si è svegliata ieri mattina dopo gli incendi di martedì pomeriggio che hanno interessato, distruggendolo, il territorio di Acri, in provincia di Cosenza, in più punti. Quattro fronti diversi di fuoco hanno circondato Acri lasciando, a fiamme domate, uno scenario triste e desolante. Molteplici i danni causati dai roghi tra cui quelli alle linee telefoniche che, a distanza di ore, risultano fuori servizio. Le precarie condizioni di connessione, dovute al fatto che anche i cavi della Telecom sono andati in fiamme, hanno causato disagi in ospedale e presso gli uffici postali e bancari con i servizi in tilt. Anche in diverse attività commerciali, a causa della mancata connessione internet, è risultato impossibile effettuare pagamenti attraverso bancomat. Consistenti danni sono stati causati anche agli impianti di alimentazione elettrica dei pozzi in località Vagno, Salice, Sorbo, Ordichietto e Seggio dove è mancata anche l’acqua. Rispetto a tali disservizi il primo cittadino Pino Capalbo ha fatto sapere di aver inviato tempestive comunicazioni agli Enti preposti per il ripristino degli stessi. Per fortuna, in questo scenario di devastazione, non si sono registrati danni a persone anche se nel pomeriggio di martedì per ragioni di sicurezza molte famiglie sono state evacuate dalle proprie abitazioni. Per alcune la galleria sulla strada statale 660 chiusa in entrambe le direzioni.

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